118, Cgil: far quadrare i conti senza penalizzare i lavoratori

“Il fallimento del Piano industriale dell’ex Assessore Russo mette a repentaglio il futuro dei lavoratori del 118 e il funzionamento stesso del servizio”. Lo dicono in una nota il segretario generale di Fp Cgil Sicilia, Michele Palazzotto e Caterina Tusa della segreteria regionale. “Non vorremmo – aggiungono – che, come sembra, per fare quadrare conti fatti male si intervenga penalizzando ancora una volta i lavoratori con contratti di solidarietà e politiche di demansionamento e salvaguardando, invece, chi ha portato avanti un Piano Industriale dai contenuti velleitari”.

Secondo Fp Cgil Sicilia che chiede al governo “un confronto immediato per definire un nuovo piano industriale, il progetto presentato dall’Assessore Russo in pompa magna l’8 agosto del 2010, si è rivelato un fallimento. I lavoratori del 118, infatti, sono stati tratti in inganno con la promessa di un lavoro a tempo pieno ed indeterminato in cambio della rinuncia a circa 80 milioni di euro e la sicura collocazione di tutto il personale anche mediante riqualificazione in operatori socio sanitari (OSS) da assumere nel servizio sanitario regionale e l’impiego in servizi extra 118. Già allora – ricordano – come sindacato avevamo evidenziato in totale solitudine, tutti i punti di debolezza del piano Russo”.

“Il Governo Regionale, senza ulteriori indugi – concludono – deve chiarire le proprie intenzioni sul futuro del 118 siciliano e sulla qualità del servizio di emergenza urgenza che dovrà essere assicurato ai cittadini siciliani, e scongiurare interventi lesivi della dignità dei lavoratori già ingannati in passato dalle promesse contenute in un piano industriale che, per precise responsabilità politiche e gestionali, non è mai andato oltre la fase di partenza”.