Confagricoltura chiede una stretta sul libero scambio

In una lettera inviata dal presidente di Confagricoltura Mario Guidi all’alto rappresentante dell’Unione per gli Affari esteri e la Politica di sicurezza e vicepresidente della Commissione europea Federica Mogherini, ai Commissari europei per il commercio Malstroem e dell’agricoltura Hogan, ed agli eurodeputati italiani, viene fatta luce sugli impatti negativi degli accordi di libero scambio allorquando non viene applicata la piena reciprocità delle regole, determinando condizioni di concorrenza sleale.
Confagricoltura ha quindi proposto alla Commissione di cogliere l’occasione della recente sentenza della Corte di Giustizia dell’Ue, che ha annullato l’accordo commerciale con il Marocco, per operare una revisione sostanziale della concessione che genera di un volume di affari di oltre 30 milioni di euro, quasi tutti a favore delle esportazioni di ortofrutta dal Paese nord africano, con innegabili riflessi anche su comparti chiave della nostra agricoltura; basti pensare agli agrumi che attraversano oggi una congiuntura di mercato particolarmente negativa, nonché ai pomodori da mensa alle prese con un surplus di offerta nord-africana.

Confagricoltura ha stigmatizzato anche la proposta in discussione relativa all’autorizzazione alla Tunisia per aumentare il contingente di olio importato in Europa; è “una misura diretta a sostenere la ripresa nell’attuale periodo di difficoltà in cui si trova il Paese, ma che può avere ripercussioni enormi sull’olivicoltura europea e italiana”.

“Più in generale, vi sono specifici comparti produttivi – scrive il presidente Guidi – che soffrono a causa degli accordi internazionali anziché beneficiarne, come sarebbe auspicabile in una logica di mutuo vantaggio. Nel definire le intese bilaterali bisogna stare attenti alle modalità applicative e a come si esplicano taluni meccanismi (dalle regole di origine ai prezzi dichiarati in dogana) che rischiano di alterare gli effetti delle concessioni”.

“Siamo in piena sintonia con quanto sostenuto dal nostro presidente nazionale –  fa sapere la Giunta di Confagricoltura Ragusa, guidata da  Giovanni Scucces – che da sempre si è opposta ad accordi senza regole e penalizzanti non solo sotto l’aspetto economico, ma anche per quello fitosanitario e per la sicurezza alimentare.”

“Un passo – precisa anche il ragusano presidente nazionale della federazione orticola Sandro Gambuzza  – che ci dovrebbe consentire di far alzare l’asticella nei confronti di importazioni che stanno mettendo in serio rischio produzioni importanti come il settore orticolo della fascia vocata ragusana e l’olivicoltura. Mercoledì prossimo, conclude Gambuzza, tratteremo il tema in Giunta Nazionale, convocata specificatamente dal presidente nazionale Mario Guidi, da cui scaturiranno le proposte operative di Confagricoltura da portare alla Commissione Europea”.