Zappalà: "Voli in Sicilia, soffriamo il monopolio Alitalia"

Salvo Zappalà del Tavolo per le Imprese di Catania, associazione che aggrega circa 30 imprenditori prevalentemente della Sicilia orientale. Vogliamo parlare con lei del sistema dei trasporti siciliani e soprattutto del sistema dei voli da e per la Sicilia. Tema, oggi, di strettissima attualità. Noi siciliani siamo penalizzati e in qualche modo anche presi in giro, se facciamo riferimento al fatto di qualche giorno fa, con una risoluzione l’Unione Europea ha dovuto ammettere la nostra condizione di isola per continuare a garantire la continuità territoriale. Perchè rimane ancora irrisolto il problema dei trasporti da e per la Sicilia, soprattutto, in questo caso per quanto riguarda i voli?

Il problema è dibattuto da tantissimi anni. Io ho cominciato la mia attività di tour operator trent’anni fa e già allora mi rendevo conto come il monopolio di Alitalia creava dei danni immensi all’economia siciliana. Monopolio che nonostante l’avvento del low cost continua ancora oggi. Adesso con quest’ultima trovata della territorialità si cerca di spalmare ancora soldi pubblici a vantaggio di compagnie che non ne hanno assolutamente bisogno. La dinamica dei prezzi è automatica con la disponibilità dei posti e in questo momento l’Unione Europea sta facendo un discorso solo a vantaggio di Alitalia. In Sardegna, ad esempio, pare che Alitalia abbia ottenuto circa 700 milioni di contributi negli ultimi anni per sostenere la territorialità dei sardi, cosa di cui non ne avrebbero bisogno se ci fosse un’apertura al mercato e cioè, significa che gli slot, ossia, gli spazi aerei di cui può disporre un aeroporto siano disponibili a tutti piuttosto che solo ad Alitalia. Il sistema delle concessione degli spazi aerei è gestito da una società che si chiama Assoclearance che è un’associazione di scopo voluta dal Ministero dei Trasporti, secondo me quest’associazione che lavora in totale conflitto d’interessi perchè il board è fatto da tre persone, uno nominato dall’Enac, su cui ci sarebbe tanto da dire, gestito da Vito Riggio, quindi un membro viene deciso da Enac, un altro da Alitalia e un altro da Aeroporti di Roma. Si capisce che aeroporti di Roma e Alitalia siano in conflitti d’interesse perchè il miglior cliente di aeroporti di Roma è Alitalia. Queste tre persone del board decidono chi deve volare dalla Sicilia al Nord Italia ed è ovvio che l’interesse è quello di portare i vantaggi a favore di Alitalia che, per mantenersi questo privilegio ha uno statuto che dipende da una norma che prevede che, se uno ha volato per tanti su una destinazione deve continuare a farlo. Secondo me è una roba anacronistica.

Si tutela una posizione dominante.

Esatto, una posizione dominante, anche perché Alitalia ha cambiato ragione sociale già tre volte nella sua storia e quindi questo diritto per cosa gli spetta? E’ un diritto che serve per creare danni ai siciliani.

Da Alitalia dicono che il vero pericolo è  Ryanair che arriva e ricatta i territori: “O mi date i soldi o me ne vado”, e in questo modo fa quello che vuole.

Con la faccenda di Ryanair bisogna prendere coscienza che i nuovi tour operator sono le compagnie aeree. I territori vivono di turismo se qualcuno porta i turisti. Ryanair li porta, e quindi portando i turisti in un certo senso esercita il suo potere che è legittimo, perché tanto nessun altro li porterebbe. Alitalia, invece, usa il territorio siciliano per pareggiare i suoi bilanci. Facciamoci caso, Alitalia ci porta a Santiago del Cile con 390 euro andata e ritorno.

Addirittura, meno di un Catania-Milano.

Esatto. Perché sul Catania-Milano dobbiamo pagare tanto? Semplice, perchè Alitalia mantiene le fasce orari migliori. Dalle 7 fino alle 8.35 del mattino, per esempio, da Catania vola solo Alitalia per andare a Milano, e per tornare fino alle 19:20 si può tornare con Ryanair, poi basta. Quindi tutti quelli che viaggiano per lavoro, studio o per malattia, i siciliani che vanno a Milano o in Lombardia, comunque devono sobbarcarsi le tariffe di Alitalia che sono altissime. Non si riesce ad andare e tornare in giornata con meno di 400, 500 e addirittura con punte di 700 euro. Non capisco perchè dobbiamo sottostare a questo stato di cose e perchè Assoclearance non concede delle fasce orari migliori alle altre compagnie. Ovviamente, in questa situazione anche le low cost sono diventate high cost. Se andiamo a Bergamo, ad esempio, e al nord in genere, Ryanair offre tariffe a 50-60 euro per tutte le destinazioni europee, se scendiamo a sud anche con Ryanair viaggiare a prezzi bassi è difficile. Lo troviamo adesso il volo a basso prezzo in bassa stagione, ma in alta stagione anche Ryanair e EasyJet diventano piuttosto cari.

Salvo Zappalà, dal suo osservatorio qualificato del Tavolo per le Imprese, se lei fosse il presidente della Regione Siciliana, riguardo il nodo Alitalia, ma anche di Ryanair, per tutelare i siciliani e le imprese siciliane, se lei fosse colui che si trova nella stanza dei bottoni, cosa farebbe?

Come prima cosa andrei in Assoclearance e andrei a riveder questo board e questo statuto e direi, perchè da Catania a Milano fate volare solo 10 voli al giorno quando sapete che ce ne vogliono almeno 20/30. Seconda cosa cercherei di concentrare gli accessi in Sicilia con un solo aeroporto al centro dell’isola e investirei tutto quel denaro che sprechiamo in quattro/cinque aeroporti che abbiamo, in strade e collegamenti veloci.

Un progetto ambizioso, perché significherebbe scontrarsi con i mille territori che vogliono ognuno il proprio aeroporto.

No, gli aeroporti funzionano nella misura in cui andando in aeroporto trovi tante tante frequenze e voli. A quelli di Comiso non gliene frega niente dell’aeroporto, poverini, e lo sanno, perché chi sta nella zona del ragusano, tuttavia, è costretto a prendere 9 volte su 10 l’aereo a Catania. Quindi, cosa se ne fanno di un aeroporto che fa un volo al giorno o alla settimana per Londra o per Roma. L’aeroporto vale quando troviamo 20 frequenze per andare a Milano non una la settimana, e che senso ha tenere un aeroporto a Comiso che costa un mare di soldi di gestione. Con tutto quello che hanno speso finora, avrebbero potuto fare il treno veloce da Catania a Ragusa e i ragusani avrebbero avuto tutte le frequenze desiderate. E’ uno sperpero di denaro pubblico, solita cattedrale nel deserto fatte per creare posti di lavoro fittizi.