Accordo per lo smobilizzo di 1,5 miliardi di credito vantati dalle imprese verso la P.A.

Una boccata di ossigeno per le migliaia di imprese del settore edile che vantano crediti nei confronti della Pubblica amministrazione. Infatti, grazie a un accordo fra Ance Sicilia, Credito siciliano (gruppo Credito valtellinese) e consorzio fidi InterconfidiMed del sistema Confindustria, verrà favorito lo smobilizzo per un minimo del 70% tramite operazioni di anticipazione con cessione del credito (anche nella forma dello sconto pro solvendo) o di anticipazione senza cessione del credito. I crediti vantati dalle imprese edili siciliane nei confronti delle pubbliche amministrazioni e non riscossi anche da anni ammontano a circa 1,5 miliardi di euro.

L’accordo è stato presentato oggi a Palermo nel corso del workshop u “Smobilizzo crediti con le PP.AA. – Ristrutturazione del debito – Gestione della responsabilità amministrativa” dal presidente di Ance Sicilia, Salvo Ferlito; dal responsabile del servizio Crediti del Credito siciliano, Salvatore Pappalardo; e dall’amministratore delegato di InterconfidiMed, Italo Candido.

In base al decreto di fine 2012 del ministero dello Sviluppo economico, le aziende fino a 250 dipendenti, fino a 50 milioni di euro di fatturato, fino a 43 milioni di stato patrimoniale e che non abbiano irregolarità contributive, potranno, tramite il Credito siciliano, accedere al “Fondo di smobilizzo dei crediti” (dotazione di 10 miliardi di euro) nei confronti di pubbliche amministrazioni che non siano in dissesto finanziario. Il  Fondo è costituito in seguito all’accordo fra l’Abi (associazione bancaria italiana) e la Cassa depositi e prestiti.

La richiesta dovrà essere sostenuta dalla garanzia prestata dal “Fondo Crediti P.A.”, gestito da Mediocredito centrale (dotazione 10 miliardi di euro), scaturito dall’accordo fra l’Abi e le associazioni di categoria. La garanzia non ha costi per le imprese siciliane e meridionali in genere.

La garanzia scatterà direttamente per le aziende che non abbiano sofferenze, partite incagliate, esposizioni ristrutturate, sconfinamenti da oltre 90 giorni o procedure esecutive in corso. Potranno accedervi anche le aziende che non abbiano uno di tali requisiti purché a causa del debito non pagato dalla pubblica amministrazione entro 180 giorni. Viceversa, l’assenza dei requisiti potrà essere colmata da una controgaranzia rilasciata all’impresa anche dal consorzio fidi InterconfidiMed.

Rispetto alle altre tipologie di aziende, che devono chiedere alla pubblica amministrazione morosa la certificazione del credito, quelle edili dispongono già del “certificato di pagamento”, rilasciato al momento dell’approvazione dello stato d’avanzamento dei lavori.

«L’accordo – ha spiegato il responsabile del servizio Crediti del Credito siciliano, Salvatore Pappalard – è solo un primo passo ed è perfettibile. Non si potrà applicare in casi in cui l’ente pubblico debitore è in dissesto finanziario: l’accordo vale con i crediti certi, liquidi ed esigibili».

 

Il settore degli appalti pubblici, però, soffre di una carenza di certezze che complicano il sistema e aumentano i costi per le imprese. Una delle principali problematiche è la mancata adozione dei bandi tipo, attraverso l’emanazione di un decreto dell’Assessorato alle infrastrutture che ancora non è avvenuta. «Il sistema siciliano degli appalti pubblici – spiega Giuseppe D’Avenio, direttore B.U. Bonding Italy – fa aumentare i costi per le imprese o, comunque, immobilizza risorse. La fidejussione assicurativa consente di non immobilizzare i fondi». Il workshop è stato, fra l’altro, l’occasione per approfondire la conoscenza di alcuni strumenti legati ai lavori pubblici e agli appalti. Innanzitutto, quello delle cauzioni per la partecipazione a gare nel mercato Nazionale e Internazionale. In questo contesto ha presentato le proprie proposte Atradius, secondo assicuratore dei crediti al mondo con sede ad Amsterdam, con oltre 85 anni di esperienza nel settore dell’assicurazione del credito, oltre 160 uffici in 45 paesi e con 3.300 dipendenti, un fatturato annuo dei premi di 1,5 miliardi di euro. Numeri forniti Giulio Longobardi, direttore commerciale di Atradius Italia: «Il nostro core business – ha detto – è l’assicurazione dei crediti, ma tra i nostri servizi c’è anche quello del recupero crediti». In questo contesto,  l’amministratore delegato di InterconfidiMed, Italo Candido, ha ventilato anche l’ipotesi di una collaborazione tra Atradius e il Confidi del sistema di Confindustria.

A presentare “Soluzioni finanziarie per lo smobilizzo del credito vantato da parte delle imprese edili attraverso lo strumento del factoring” è stato  Angelo Rizzotto, responsabile commerciale di Banca Ifis spa: «Il factoring – ha spiegato – prevede che l’impresa ci ceda il credito, saremo noi poi a dialogare col debitore». Tra le possibilità offerte dalla banca anche quella di una maggiore facilità di accesso al credito in certe situazioni: «Se le imprese – ha sottolineato Rizzotto – vantano crediti verso creditori a noi graditi da noi potranno ricevere credito più facilmente».