Aeroporto di Comiso. E’ corretto che la Regione Siciliana foraggi Ryanair?

La guerra tra poveri, come si pensava, è cominciata. E’ stato inaugurato, dopo anni di lavoro, l’aeroporto di Comiso, il sesto in Sicilia. Ne abbiamo parlato nei giorni scorsi.

aeroporto comiso ryanair finanziamento regione siciliana E’ stato siglato anche un accordo con Ryanair, grazie all’aiuto di Mamma Regione che foraggia per due anni la compagnia irlandese. Poi si vedrà. E’ stato lo stesso presidente, Crocetta, a dire che “La Regione ha già attivato un finanziamento per 2 anni al fine di coprire tali spese con i fondi regionali“. Roma, Londra e Bruxelles sono le tre destinazioni che Ryanair collegherà con l’aeroporto di Comiso. I voli, dieci alla settimana, saranno attivi da agosto e Ryanair prevede di trasportare 150 mila passeggeri all’anno a Bruxelles Charleroi, Londra Stansted e Roma Ciampino. La compagnia afferma che la ricaduta occupazionale nell’aeroporto di Comiso sarà di 150 posti di lavoro.

Ma a Trapani chi ci pensa? Dall’altra parte della Sicilia l’aeroporto “Vincenzo Florio” viaggia verso i due milioni di passeggeri, ma con l’abolizione della Provincia di Trapani, socia di maggioranza dell’Airgest, la società che gestisce lo scalo, c’è la seria preoccupazione di non riuscire a rinnovare il contratto con Ryanair, che scade nel 2014. La perdita, per il territorio, sarebbe grave. E’ per questo che il presidente della Camera di Commercio, Pino Pace, ha chiamato alla responsabilità i deputati regionali eletti nel collegio di Trapani, affinchè chiedano alla Regione di fare la sua parte.  Nel frattempo i Comuni stanno valutando l’introduzione di una tassa di soggiorno, con lo scopo di finanziare ulteriormente l’aeroporto”.

 Il fatto è che a Trapani, per non subire discriminazioni, si aspettano lo stesso trattamento di Comiso: un aiuto economico della Regione per non fare andare via Ryanair. Servono tre milioni di euro, in questo caso.

«L’annuncio della Presidenza della Regione sul sostegno all’aeroporto di Comiso deve essere valutato positivamente: si tratta di uno scalo importante che può dare sviluppo e crescita alla Sicilia». Queste le parole  il deputato regionale dell’Udc Mimmo Turano che aggiunge però «seguendo questa strategia, sicuramente, la Regione non potrà che stare al fianco anche dell’aerostazione di Trapani-Birgi, una risorsa fondamentale per l’economia siciliana. Il Florio è una realtà consolidata ed è un aeroporto che ha ottenuto la concessione totale La Regione dovrà fare la sua parte fino in fondo per rilanciare lo scalo trapanese. Sarebbe, infatti, un imperdonabile errore, porre in essere discriminazioni territoriali che finirebbero soltanto per indebolire l’intero tessuto produttivo ed economico dell’Isola».

Ma è corretto che la Regione paghi Ryanair? No. Non è neanche legale. E infatti si ricorre al “trucchetto” di non dare soldi alla compagnia, ma di comprare servizi, ad esempio la pubblicità sul sito, sulla rivista di bordo, o negli altri spazi. Per garantire i voli da e per un territorio Ryanir chiede un corrispettivo a passeggero trasportato in pubblicità… Un meccanismo perverso: perchè Ryanair porta numeri e passeggeri, si crea un notevole indotto, ma poi il territorio rimane incastrato dalle decisioni della compagnia, che ha chiaramente cominciato un’asta, in Sicilia, tra Palermo, Catania, Trapani, e adesso anche Comiso. In questi 4 aeroporti ci sono i voli Ryan. Trapani è base, perchè ospita ben 4 velivoli e una quarantina di rotte, ma un domani, in base alle offerte, potrebbe essere Palermo, la nuova base. E Trapani rimarrebbe a bocca asciutta. Stessa guerra si crea tra Catania e Comiso. Se passa il principio che tanto paga per tutti la Regione, la spesa potrebbe lievitare di molto.

Invece andrebbe creata una strategia di sviluppo che prescinda da una singola compagnia, ma che guardi ai territori e al mercato. E’ possibile?

Va registrata  la dura presa di posizione di Assaereo per la decisione della Regione Sicilia di finanziare l’arrivo di Ryanair  nello scalo aeroportuale siciliano di Comiso. L’Associazione nazionale vettori ed operatori del trasporto aereo di Confindustria esprime «sdegno e sconcerto nel dover prendere atto che per giustificare le ingenti risorse impiegate per aprire e mantenere operativo lo scalo di Comiso altrimenti senza voli (sesto aeroporto della Sicilia dopo Palermo, Catania, Trapani, Lampedusa e Pantelleria), non si trovi altra soluzione se non quella di alimentare ulteriormente le distorsioni competitive già responsabili della gravissima crisi dell’industria del trasporto aereo in Italia». La stessa nota ricorda poi come «tali politiche, in palese contrasto con gli indirizzi di Governo recentemente espressi dallo stesso Ministro dei Trasporti, Maurizio Lupi, sono del tutto miopi ed autolesioniste in quanto disposte a scambiare il tornaconto di breve termine del campanile di turno con la sopravvivenza di una infrastruttura strategica per il Paese e dei relativi posti di lavoro».