Aeroporto di Comiso: i Nodi vengono sempre al Pettine

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Che un deputato regionale del Pd denunci apertamente la Giunta Regionale, appoggiata proprio dal Partito democratico, per un mancato provvedimento, è segno che all’interno del nuovo esecutivo guidato da Crocetta  c’è davvero qualcosa che non funziona. Nello Dipasquale, deputato ragusano ex Territorio, oggi del Partito Democratico, ieri ha lanciato l’allarme sulla mancata erogazione dei contributi regionali per l’aeroporto di Comiso, una infrastruttura che la Regione non riterrebbe più prioritaria. L’allarme è scattato nella giornata di ieri quando l’assessorato agli Enti Locali della regione siciliana ha inviato una nota al comune di Comiso attraverso la quale veniva comunicato che nel bilancio non sarà più inserita la somma di 1,2 milioni di Euro per lo scalo ragusano perché la struttura non è considerata più prioritaria.

Il sindaco di Comiso ha subito richiesto il supporto degli onorevoli iblei per cercare di riprendere velocemente una situazione che, altrimenti, rischia seriamente di mettere in crisi una realtà ancora troppo giovane per camminare con i propri piedi.  I vertici della SO.A.CO avrebbero appreso  la notizia dalla stampa, la prima reazione è stata quella di condividere la preoccupazione espressa da Nello Dipasquale perché – ci hanno riferito dall’ufficio stampa della società di gestione- un ammanco di 1,2 mln di euro rapprenderebbe un guaio per l’economia dell’infrastruttura.

Giorgio Assenza, di Forza Italia, ha evidenziato «l’incapacità del Governo Crocetta di gestire le situazioni più importanti», il deputato regionale sarà stamattina a Palermo, dove tra l’altro si terrà un vertice importante sulle sorti della Rosolini-Modica (leggi qui), per chiarire la vicenda e valutare le iniziative da intraprendere per evitare che la provincia di Ragusa subisca un danno così pesante.

Che prima o poi  questi problemi legati ai fondi destinati all’aeroporto di Comiso sarebbero emersi si sapeva, ma nessuno avrebbe mai immaginato che ciò sarebbe avvenuto in tempi così brevi. Molti ricorderanno le polemiche che hanno preceduto l’apertura dello scalo ragusano inaugurato due volte, prima nel 2007  e poi nel 2013, polemiche scatenate dalla mancata firma, da parte del governo siciliano,  del protocollo d’intesa per la cessione dell’ex base Nato dallo Stato alla Regione. Allora la preoccupazione di Lombardo era quella che il Governo nazionale potesse scaricare oneri e onori alla Regione che così avrebbe rischiato di prendere in mano una struttura difficile da supportare economicamente, per tale motivo l’assessore dell’epoca, Gentile, pose, come condizione per la firma, il riconoscimento dell’Aeroporto di Comiso quale struttura di interesse nazionale. Il riconoscimento non avvenne, ma le tante pressioni spinsero Lombardo a firmare ugualmente dando il là definitivo all’apertura del secondo aeroporto nella Sicilia Sud Orientale.

 

Lo scalo di Comiso ha ottenuto il riconoscimento come aeroporto di interesse nazionale nel 2014, un avvenimento salutato con grande entusiasmo   da parte della SO.A.CO e delle istituzioni, ecco ad esempio come commentava il riconoscimento proprio Nello Dipasquale: «si tratta di un ottimo risultato che fa seguito all’impegno profuso dal Governo regionale che ha finora consentito di poter contare su somme importanti utili al funzionamento della struttura aeroportuale e in particolare al pagamento degli uomini radar”.“

Dicevamo del fatto che prima o poi i problemi riguardanti i fondi regionali per l’aeroporto di Comiso sarebbero sorti. In un articolo pubblicato il 9 giugno nel 2013 su “Il Mattino di Sicilia”, Giacomo Di Girolamo parlava della problematica denunciando la disparità di trattamento tra l’aeroporto di Comiso e quello di Trapani (Leggi qui). Era il periodo in cui Crocetta aveva assunto grandi impegni per l’ infrastruttura ragusana tanto da attivare un finanziamento  per 2 anni al fine di sostenere le spese relative al mantenimento della compagnia Ryanair, una scelta criticata aspramente da più fronti con prese di posizioni importanti come quella di Assaereo, l’associazione nazionale vettori ed operatori del trasporto aereo di Confindustria, che reputava tale scelta come un modo per sopperire alla mancanza di voli alimentando le distorsioni competitive già responsabili della crisi economica.

Oggi, dunque, i nodi vengono al pettine, sarà adesso interessante capire quali conseguenze comporterà la decisione della Regione, davvero, come ha detto Dipasquale, l’aeroporto rischia di chiudere senza i fondi regionali? Intanto i deputati ragusani sono convinti di riuscire ad ottenere un passo indietro di Crocetta, in mattinata a Palermo ci saranno degli incontri che potrebbero, già in giornata, dare delle risposte più precise in merito.