Aeroporto di Trapani, parte il conto alla rovescia per l'addio di Ryanair

Aeroporto di Trapani, parte il conto alla rovescia: 7 giorni per non far andare via Ryanair. Con la crisi aperta dalle dimissioni di Pino Pace, presidente della Camera di Commercio, dal ruolo di coordinatore del tavolo dei sindaci nella trattativa con la Ryanair per garantire la presenza del vettore lowcost al Vincenzo Florio. Pino Pace lo aveva annunciato settimane fa che se i sindaci non avessero pagato il dovuto all’Ams, la società che si occupa del marketing per la Ryanair, avrebbe salutato tuti. E così è stato. Pace si è dimesso perchè i sindaci non pagano gli arretrati e Ryanair minaccia di lasciare Birgi. Ora c’è il corri corri a trovare una soluzione. Perchè Pace ha detto che se non dovesse trovarsi un nuovo coordinatore entro 8 giorni (ormai ne mancano 7, però).

L’accordo con la società “AMS”, che si occupa del marketing della Ryanair è di 2.225.000 euro all’anno per 3 anni. Il pagamento è stato definito in 4 rate annuali. Le prime due del 2015 non sono state rispettate. Insomma, il periodo non è roseo per l’aeroporto, dove tra l’altro è scaduto il CdA, e pertanto si può fare solo l’ordinaria amministrazione e non si capisce bene ancora la Regione cosa voglia fare delle sue quote. Tra l’altro per la presidenza della società di gestione circola anche il nome di Pace. Per il 2015, sono stati versati complessivamente 263.750 euro sul totale di 2.225.000 euro. Ogni singola rata è dunque di 556.250 euro. Secondo i termini dell’accordo è andata in scadenza anche la seconda rata. Mancano ancora all’appello 219.000 euro dell’anno 2014. La lettera di dimissioni è stata inviata da Pace ai sindaci delle provincia di Trapani, al presidente dell’Airgest Salvatore Castiglione, al prefetto Leopoldo Falco, alle associazioni di categoria, ai sindacati ed anche ai deputati regionali e ai parlamentari nazionali del collegio. La decisione Pace l’ha presa soprattutto dopo la riunione del 30 gigno scorso andata deserta e dopo tutti i tentativi di racimolare il dovuto andati a vuoto. Ora ai sindaci e a tutto il territorio viene la fretta per non essere i responsabili di un abbandono, quello della Ryanair, che potrebbe creare una caduta in picchiata dell’economia trapanese, molto legata all’aeroporto.

“Sono delle dimissioni inaspettate” ha commentato Alberto Di Girolamo, sindaco di Marsala, il passo indietro di Pace. “Noi? Appena ci siamo insediati la prima cosa che abbiamo fatto è stata pagare il secondo e terzo trimestre 2015, siamo a posto”.

Di Girolamo poi bacchetta i suoi colleghi: “Spero che per colpa di alcuni comuni che non hanno pagato la quota i cittadini della provincia di trapani non si trovino in una situazione estremamente grave. Non è ammissibile sottoscrivere un accordo e non rispettarlo”.

Anche se per Di Girolamo l’aeroporto non rischia a chiusura si “deve al più presto trovare una soluzione. Non è possibile che ogni comune pensa al suo orticello, dobbiamo fare rete. L’aeroporto va potenziato, fare uno scalo Trapani Palermo e chiamarlo Trapani-Marsala”.

Sulla vicenda interviene anche il sindaco di Salemi, Domenico Venuti.

“L’aeroporto di Trapani rappresenta una opportunità unica di sviluppo per il nostro territorio. E’ assurdo pensare di lasciar disperdere un patrimonio di questo tipo costruito con fatica e rimesso in piedi grazie alla ricapitalizzazione di Airgest voluta dalla Regione”.
“Gli accordi stipulati non sono stati rispettati da alcune amministrazioni comunali. Il Comune di Salemi ha fatto la sua parte – conclude Venuti -. Mi auguro che Pace possa ritornare sui suoi passi e che tutti gli altri attori di questa vicenda non perdano di vista l’importanza che assume l’aeroporto di Birgi per l’economia del nostro territorio e che vengano rispettati gli accordi già sottoscritti nell’interesse della nostra provincia”.