Aeroporto di Trapani, oggi nuovo "tavolo tecnico" per salvare l'accordo con Ryanair

Nuova riunione del tavolo tecnico prevista oggi per stabilire il da farsi nella delicata vertenza Birgi – Ryanair. Nell’ultimo incontro si è deciso che saranno i segretari generali dei Comuni maggiori della provincia, Trapani e Marsala a scrivere, in collaborazione, lo schema della convenzione tra i Comuni della provincia e la società Airgest finalizzata ad utilizzare la norma approvata all’Ars con gli assestamenti di bilancio che stanzia 4 milioni di euro per la promozione turistica del territorio e, di fatto, per il potenziamento dello scalo aereo di Birgi.

Lo schema di convenzione che sarà elaborato dai segretari dei due più grandi Comuni del territorio, sarà, quindi, il testo di una delibera standard che sarà messa a disposizione di tutti gli altri Enti locali che dovranno sottoscrivere la convenzione per mettere i 4 milioni a disposizione del nuovo accordo con la compagnia irlandese Ryanair.

Il tavolo tecnico ha anche verificato la disponibilità nelle casse del Libero Consorzio Comunale di Trapani (l’ex Provincia) di 2 milioni e 400 mila euro che potrebbero essere destinati a sostenere il nuovo accordo con Ryanair.

Nella Finanziaria che l’Assemblea regionale siciliana dovrà approvare entro marzo sono poi previsti 5 milioni di euro per il 2018 e 5 milioni e mezzo per il 2019 nonché un primo intervento per la ricapitalizzazione dell’Airgest (la Regione è l’azionista di maggioranza della società di gestione dell’aeroporto avendone rilevato le quote che erano di proprietà dell’ex Provincia) per 6 milioni di euro (il complessivo occorrente sarebbe tuttavia di 16 milioni).

Oggi si discuterà della “cabina di regia” del nuovo rapporto di  co-marketing con Ryanair dato chel presidente della Camera di Commercio, Pino Pace, che aveva sottoscritto la prima intesa, nel 2014 con la società “Airport Marketing Service Limited” che gestisce il marketing di Ryanair (2 milioni di euro all’anno più Iva, con quote diverse in capo ai Comuni e allo stesso Ente camerale) ha da tempo dichiarato di non potere più svolgere questo ruolo per la riforma delle Camere di Commercio.