Agricoltura, bio innovazione: l’olandese Wise-Use investe in Sicilia

La Bio-innovazione in campo agricolo comincerà a parlare siciliano.
L’Assessorato Agricoltura, infatti, ha appena definito i termini di un accordo di collaborazione con la Wise-Use International, società olandese leader nella produzione e ricerca di biostimolatori e sostanze biologiche di contrasto ai parassiti che vedrà nei prossimi giorni la costituzione di una nuova società, la Bio-innovation Sicilia e nell’arco di un paio di mesi la realizzazione di un impianto di ricerca applicata nel quale saranno impiegati circa 50 tra ricercatori e tecnici specializzati.

La Società, che avrà sede legale in Sicilia, si avvarrà del contributo scientifico e di ricerca della ESAE – Spin off, organismo che opera all’interno della Facoltà di Agraria dell’Università di Milano.

Referente scientifico del progetto, che ha l’obiettivo di migliorare qualitativamente e quantitativamente le produzioni agricole siciliane, sarà il Prof. Antonio Cesare Sparacino, agronomo di origini siciliane e docente della Facoltà di Agraria nell’Università di Milano.

L’investimento iniziale, di circa dieci milioni, sarà a carico della stessa società e verrà finanziato attraverso il canale di INVITALIA, Agenzia nazionale di investimenti che agisce su mandato del Governo per accrescere la competitività del Paese con una particolare attenzione per i settori strategici di sviluppo.

“Abbiamo immediatamente raccolto la disponibilià della Wise Use ad investire in Sicilia – ha dichiarato l’Assessore Ezechia Reale – perchè abbiamo visto un immediato vantaggio per gli agricoltori siciliani. Grazie alle sperimentazioni della Bio-Innovation, infatti, i nostri produttori potranno contare su un supporto in termini di prodotti biologici di accrescimento e miglioramento qualitativo delle piante interamente testati in relazione alle condizioni climatiche e ambientali siciliane. Questo vuol dire miglioramento delle produzioni, maggiorazione degli utili e miglior posizionamento del prodotto finito nei mercati”.

Intanto è stata già individuata una prima occasione di collaborazione concreta. L’Assessore Reale, infatti, ha richiesto ai responsabili della Wise Use – nelle more della concretizzazione del progetto di investimento – di impegnarsi in un progetto di ricerca che ha come obiettivo la individuazione di un prodotto biologico capace di contrastare in maniera efficace l’azione devastante della cimice della nocciola (gonocerus angulatus), parassita che minaccia le produzioni dei noccioleti della provincia di Messina.

“Abbiamo chiesto alla Wise Use – ha detto l’Assessore Reale – di aiutarci a trovare una soluzione al problema che affligge il settore corilicolo. Da un paio di mesi, infatti, siamo impegnati accanto ai produttori siciliani per cercare di dare avvio ad un progetto sperimentale da svolgersi in collaborazione con il Prof. Stefano Colazza dell’Università di Palermo e che prevede l’utilizzazione di un antagonista naturale del gonocererus per contrastarne diffusione ed incidenza. Le due ipotesi sperimentali – secondo l’Assessore Reale – seguiranno percorsi diversi e paralleli e potranno realizzare soluzioni complementari. Obiettivo dichiarato è, infatti, quello di perseguire una difesa integrata dei mezzi di contrasto che preveda sia l’uso di sostanze antiparassitarie-bio che l’utilizzo di antagonisti autoctoni, in tal modo riducendo al minimo le interferenze fra le due sperimentazioni e garantendo l’equilibrio naturale dell’agro-eco-sistema esistente”.

La sfida raccolta dalla Wise Use porterà nei prossimi giorni alla formalizzazione di un accordo di collaborazione nel quale i soggetti coinvolti saranno: l’Assessorato Agricoltura attraverso la SOAT di Sant’Agata di Militello, la Wise Use attraverso la Bio-Innovation Sicilia ed i produttori del territorio dei Nebrodi coordinati in questa azione dal Prof. Matteo Florena, Presidente dell’Associazione Culturale Nebrodi.

L’Assessorato Agricoltura, grazie alla misura 216 A2 del PSR 2007/2013 negli scorsi anni ha sostenuto il recupero di un territorio produttivo storicamente destinato a noccioleto al punto che oggi risultano recuperati e produttivi circa 12.000 ettari di terreno. Prossimo obiettivo il miglioramento qualitativo della produzione e la certificazione del prodotto con l’attribuzione del marchio Qualità Sicura Sicilia (QS Sicilia).

In base all’accordo tracciato la Bio-innovation – già a partire dalle prossime settimane – dovrà avviare uno studio per la calibrazione di un bio-prodotto mirato a controllare l’espansione del Gonococerus acuteangulatus nell’areale di produzione corilicoro Nebroideo in modo particolare nei territori comunali di Ucria, Floresta, Castell’Umberto e Tortorici. L’attività sperimentale avrà lo scopo di determinare: dosaggi, epoche e modalità di applicazione del prodotto individuato.

“Il grande valore aggiunto che potrà offrire la Bio-innovation alla Siciilia – ha dichiarato il Prof. Cesare Antonio Sparacino responsabile scientifico della ricerca per la Wise-use – sarà quello di testare sperimentalmente i prodotti sul territorio, adattando dosaggi e formule alle diverse esigenze microclimatiche e ambientali”.

E per l’Assessore Reale “è giunto il tempo di dare alle aziende agricole siciliane fiducia, sostegno e nuovi strumenti che possano assisterle nella fase di ottimizzazione delle produzioni e di commercializzazione dei prodotti finiti”.