Al via da Palermo la rete di Italia Futura

Nessuna auto blu dinanzi all’Astoria Palace hotel di Palermo dove, questa mattina, si è svolta la prima assemblea pubblica degli iscritti e simpatizzanti del movimento Italia Futura Sicilia, il primo appuntamento “fisico” per circa 500 aderenti e simpatizzanti, tra studenti universitari, imprenditori, professionisti e rappresentanti dei movimenti civici, finora raggiunti attraverso mail, sito internet, Twitter e Facebook. Un segno tangibile, a detta degli organizzatori, della voglia di cambiamento e della netta distanza dall’immagine riflessa dalla politica nell’ultimo ventennio. Ad aprire  l’incontro “Cosa vogliono i siciliani dalla Terza Repubblica e cosa sono disposti a fare” è stato il portavoce regionale di Italia Futura Sicilia, Massimo Plescia, ingegnere e imprenditore quarantenne che ha evidenziato: «Dire che noi siamo il nuovo sembra una frase fatta ma è così. Questo è un movimento che nasce dal basso aperto a chiunque vuole fare politica purché ci siano basi di etica e legalità. La dimostrazione è che tutti, oggi, anche attraverso i colloqui conoscitivi che stiamo organizzando, ha la possibilità di proporsi e senza preclusioni diventare quadro dirigente del nostro movimento».

 

         L’appuntamento segna l’inizio della fase di strutturazione del movimento che nelle tappe successive che si svolgeranno in tutto il territorio siciliano procederà alla definizione di “delegazioni comunali” che nomineranno un proprio portavoce e che si andranno ad aggiungere al portavoce regionale e al consiglio direttivo regionale. «Creata l'ossatura di Italia Futura Sicilia collaboreremo con i nostri partner di Verso la Terza Repubblica alla costituzione del futuro partito politico che culminerà con la definizione delle liste per le prossime elezioni nazionali». Tra i presenti il coordinatore regionale dell’organizzazione e membro fondatore di Italia Futura Sicilia, Ettore Artioli, che ha sottolineato: «Nessuno dei presenti è stato portato da qualcuno, ciascuno ha scelto volontariamente di aderire per curiosità, interesse e perché sente come un dovere avviare un cammino verso una nuova Repubblica che porti il Paese sui binari giusti della coesione sociale. Le scorse elezioni regionali siciliane – ha aggiunto – hanno evidenziato come il 70% della massa elettorale abbia preso coscienza del proprio voto comunicando ai vecchi partiti di non essere più disposta a seguirli. Siamo costretti a programmare per i nostri figli  – ha concluso – un futuro da stranieri, non è più di cartone ma ciò che gli offriamo loro è comunque una valigia per trovare un lavoro. Bisogna invertire questa tendenza ricreando un nuovo percorso di fiducia e di ripresa economica». Tra gli interventi anche quello del rettore dell’Università di Palermo Roberto La Galla: «Non posso non guardare con interesse ad un movimento che crea nuove forme di partecipazione cittadina – ha detto – e che recupera le virtù civiche e la valorizzazione del merito. Oggi questo Paese si sveglia dal torpore e da un eccesso di delega che ci ha fatto sottomettere all’interdizione di una burocrazia opprimente ritenendo che alcune pratiche della prima e della seconda Repubblica potessero essere tollerabili. La stretta della crisi ha finalmente dato la sveglia». Tra i simpatizzanti del movimento che hanno scelto di intervenire al libero dibattito, Gaspare Sturzo che ha parlato di necessità di “riformare il welfare in modo da eliminare lo stato di bisogno dei più deboli finora alimentato ai fini di clientela politica”, il presidente dell’Ance Giuseppe Di Giovanna che ha sollevato il problema del ritardo dei pagamenti della pubblica amministrazione, definendola “causa di soffocamento dell’economia”, il presidente dei pubblici esercizi di Confcommercio Gigi Mangia, l’imprenditore nella Sanità Alfonso Allegra, il docente universitario Paolo Inglese. Due le associazioni che hanno formalizzato durante l’incontro l’adesione al movimento. Sono “Movimenti civici”, rappresentati da Liboria Di Baudo e l’Area solidale e democratica con la presidente Vittoria Vassallo.