Antichi sapori dell’Etna, produzione a tutto ritmo in vista del Natale

CATANIA- Per loro è già Natale. Loro sono Nino Marino e Vincenzo Longhitano fondatori e amministratori di Antichi sapori dell’Etna, azienda di Bronte in provincia di Catania che produce dolci (con pistacchio, mandorle, cioccolato) e in particolare torroni e da qualche anno anche panettoni con i quattro marchi registrati: il più noto è Pistì cui si sono aggiunti Vincente Delicacies produzione dolciaria, Madero Quality ingredientistica alimentare e basi per gelato, Madero Pastry ingredientistica alimentare e basi per gelato.
Nata quasi come laboratorio artigiano 13 anni fa, quando i due imprenditori erano poco più che ventenni, oggi la Antichi Sapori dell’Etna occupa un’area di 4mila metri quadrati, dà lavoro a circa 40 persone che diventano 130 «in vista della ricorrenza – dice Marino – cioè quando si avvicina il periodo delle feste natalizie e la produzione aumenta»: in pratica da agosto a dicembre. Così, per cominciare a preparare i prodotti che dovranno andare all’estero ad agosto il ciclo produttivo nello stabilimento che guarda l’Etna non si ferma anzi viene potenziato: «Esportiamo in parecchi paesi del mondo – dice Marino – in particolare America del Nord. Australia, e in Europa Germania, Svizzera». L’export in questo momento rappresenta il 30% del fatturato dell’azienda ma secondo le previsioni di Marino e Longhitano dovrebbe diventare il 50% nel prossimo triennio. «In questo momento stiamo producendo per il mercato russo – spiega Marino –. Ma stiamo lavorando molto anche sulle basi per gelato al pistacchio per rispondere alle richieste che ci arrivano dai nostri clienti in Germania. Ad agosto invece comincia la produzione per il Natale, periodo in cui realizziamo gran parte del fatturato».
Una cura particolare per il confezionamento dei prodotti e lo studio della comunicazione e del marketing puntando su linee moderne con la reinterpretazione della tipicità siciliana (il sito internet rimanda più ai sensi che alla tradizione siciliana) sono la caratteristica principale di questa azienda che nel 2012 ha fatturato 12 milioni con un incremento rispetto all’anno precedente del 20% e punta a chiudere il 2013 con un fatturato di 13 milioni con un ulteriore incremento che pari a poco più dell’8 per cento. «Abbiamo voluto dare alla nostra azienda un’immagine fresca e lontana dagli stereotipi o dai luoghi comuni – spiega ancora Marino – se il nome rimanda alla tradizione siciliana, al gusto della nostra terra la nostra linea di comunicazione ha voluto evitare il binomio carretto siciliano e coppola per andare oltre e puntare sulla qualità con prodotti di alta gamma che piacciono molto come abbiamo avuto modo di constatare e in particolare all’estero».

da Il Sole 24Ore