Appello della Cgil: salvare la microelettronica. Domani sciopero dei dipendenti di StM e Micron

PALERMO – “La microelettronica è un settore di prospettiva nel mercato globale, che ha subito marginalmente la crisi dei consumi ed è suscettibile di sviluppo. Per questo non accetteremo alcun ridimensionamento dei siti industriali in Sicilia, siamo al fianco dei lavoratori, e chiediamo al governo Letta e al governo regionale interventi che agevolino il consolidamento di queste realtà”: lo dice Ferruccio Donato, responsabile per l’industria nella segreteria regionale Cgil, alla vigilia dello sciopero, a Catania, dei lavoratori della Stmicroelectronics e della Micron.
Una protesta, in vista dell’incontro del 9 ottobre al ministero dello sviluppo economico, per chiedere al governo nazionale di “esercitare la propria governance- dice una nota sindacale-  a difesa dell’occupazione italiana in un settore strategico e per fare uscire i siti catanesi dalle condizioni di marginalità in cui sono statti posti negli ultimi anni”. Preoccupazione c’è peraltro tra i lavoratori dopo l’annuncio della Micron del 5% di esuberi. “Su tappeto-dice Donato- la questione dei 100 miliardi di investimenti decisi per il settore e destinati agli stati membri dall’Ue, ai quali il nostro paese non ha ancora attinto. Investendo fondi comunitari e nazionali, come ha fatto la Francia,- aggiunge- lo Stato può esercitare un ruolo di indirizzo nei confronti delle aziende e noi chiediamo che l’input sia quello di rilanciare il polo siciliano delle nanotecnologie”.
La Cgil chiede anche alla Regione di non stare alla finestra “facendo sentire la propria voce col governo Letta e creando tutte le condizioni per agevolare gli investimenti”. “Dando risposte a questa vertenza- conclude Donato- le istituzioni nazionali e regionali hanno l’opportunità di dimostrare che c’è la volontà di intervenire per il consolidamento e il  rilancio dell’apparato industriale nel Mezzogiorno, facendo un primo passo cui naturalmente devono seguirne altri”.