Autotrasporto: i Riela controllavano dal carcere il mercato

Militari della Guardia di finanza di Catania hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di Filippo Riela con l’accusa di concorso esterno in associazione mafiosa. Una secondo provvedimento restrittivo, con l’accusa di associazione mafiosa, è stata notificata al fratello Francesco, che attualmente sta scontando la pena dell’ergastolo per omicidio e per associazione mafiosa.
Nell’ambito delle stesse indagini le Fiamme gialle hanno indagato per truffa allo Stato e intestazione fittizia di beni 26 persone che sono riuscite a rientrare in possesso di un complesso aziendale confiscato negli anni Novanta e hanno inoltre sequestrato beni per oltre 30 milioni di euro in aziende e auto di lusso. Attualmente il Riela group, che è in amministrazione controllata, sta per chiudere per problemi economici. Secondo quanto le indagini, coordinate dalla Dda della Procura di Catania, la famiglia Riela, guidata dal fratello maggiore Francesco, che dal carcere avrebbe continuato ad impartire disposizioni indicando la strategia di mercato tenendo
importanti contatti con i vertici mafiosi siciliani, sarebbe riuscita, con l’ausilio di numerosi prestanome, a mantenere il predominio nel settore del trasporto di merci deperibili su strada.

Il commento di Castiglione.  presidente della Provincia di Catania, Giuseppe Castiglione, ha espresso «complimenti e apprezzamento a guardia di finanza e Procura per l’operazione che ha portato a 28 persone indagate per truffa allo Stato e al sequestro di beni per oltre 30 milioni di euro».  «Ciò che è inaccettabile – ha aggiunto Castiglione – è che la difficile situazione economica in cui si trova oggi la Riela Group, e quindi i suoi lavoratori, sia imputabile anche a questo meschino disegno criminale. Mi auguro che si riesca a salvaguardare un’azienda che è allo stesso tempo il simbolo della battaglia per la legalità».

I sindacati.  «I sindacati hanno spesso paventato il rischio che i beni confiscati alla mafia possano in qualche misura tornare nelle mani della criminalità organizzata. La vicenda di oggi, purtroppo, ne offre conferma».
Lo affermano in un comunicato congiunto Cgil, Cisl e Uil di Catania commentando i provvedimenti restrittivi a carico dei due fratelli Riela e esprimendo un plauso alla guardia di finanza, alla Procura ed alla Prefettura di Catania. «L’augurio – sottolineano sindacati – è che le società confiscate vengano amministrate con sempre più sicurezza dallo Stato, che i lavoratori possano trovare una nuova dimensione di certezza occupazionale e legalità e che questa fase accenda una nuova speranza».
   «Ci auguriamo infatti – concludono Cgil, Cils e Uil – che la svolta comprenda un potenziamento delle attività nel tempo tali da dover richiedere sempre nuova manodopera e che l’attenzione delle istituzioni tutte, a partire dal ministero degli Interni, che si è tanto prodigato in questi mesi, resti alta per
raggiungere l’obiettivo, adesso di rilanciare nel migliori dei modi la produttività di questi beni in un contesto di crescita sociale e civile. È questo che i lavoratori e i siciliani onesti si aspettano».