Bankitalia, numeri impietosi per l’economia siciliana

PALERMO – 38 mila posti di lavoro persi nell’ultimo anno (100 mila dal 2008 ad oggi),  tasso di disoccupazione del 18,6%, che arriva al 51,3% per i giovani di età compresa tra i 15 e i 34 anni (+8% rispetto al 2011).

Sono i numeri di Bankitalia  nel rapporto sull’andamento economico dell’Isola nel 2012. La situazione occupazione nel 2012 ha registrato un -2,7%. Dal 2008 a oggi si sono persi 100 mila posti di lavoro, con gli occupati che sono scesi sotto 1 milione e 400 mila unità. Quello delle costruzioni è stato il settore che nel 2012 ha patito di più la crisi (-10% gli occupati), seguono industria (-4,2%), terziario (-1,9%), agricoltura (-0,8%).
Il Pil in Sicilia è sceso del 2,7% (in Italia -2%): industria ed edilizia i settori più colpiti. Nelle costruzioni, il valore aggiunto, in continuo calo dal 2006, ha registrato un -7,9%. In picchiata gli occupati (-10%) e il numero di ore lavorative (-16%).  Soffre pure l’edilizia residenziale: l’effetto è tutto nei dati sulla compravendita delle abitazioni, in calo del 27,4% (-25% la media nazionale), e sui prezzi di vendita degli immobili, scesi del 6,2%.
Calano fatturato, investimenti e occupazione pure nel settore dei servizi. Il commercio, in particolare, risente della diminuzione dei redditi delle famiglie e dei minori consumi. La spesa per i beni durevoli ha segnato un -13,7%.
Le poche note positive sono export e turismo. Gli scambi con l’estero sono aumentati del 21,2%, trascinati dalla vendita del petrolio raffinato. Al netto del petrolio, le esportazioni hanno fatto segnare un +8%. La domanda estera traina anche il turismo: se nell’ultimo anno le presenze dei visitatori italiani nell’Isola sono scese del 2,6%, quelle degli stranieri sono aumentate del 6,8%. A testimonianza di ciò è cresciuta anche la spesa dei turisti stranieri (+21,8%).
“L’economia dell’Isola patisce condizioni strutturali di forte svantaggio”, ha detto Giuseppe Arrica, direttore della sede regionale ddi Bankitalia. “Per questo bisogna augurarsi che il sistema paese cresca. In Sicilia servono più investimenti in infrastrutture pubbliche e una burocrazia più efficiente”.
Per quanto riguarda il mercato del credito, i prestiti bancari sono diminuiti dello 0,8% (-0,2% la media nazionale). Aumenta il numero di imprese che non è in grado di onorare i prestiti. È di 1 miliardo e 700 mila euro l’ammontare dei prestiti in “sofferenza”; mentre il deterioramento del credito in un anno, è salito dal 2,6 al 3,2%. Risultato? I prestiti alle famiglie consumatrici si sono contratti dello 0,4%. Le erogazioni di mutui bancari per l’acquisto di case hanno fatto segnare un -53,9%, nonostante i prezzi delle abitazioni siano calati. In discesa pure i prestiti alle imprese (-1,2%).

“I dati di Bankitalia sull’economia della Sicilia sono preoccupanti e ci impongono un’accelerazione nell’attuazione degli strumenti per rilanciare il lavoro produttivo nell’Isola: bisogna sostenere i comparti che più di altri stanno pagando il prezzo della crisi a cominciare da imprese, artigianato, commercio e settore edile”. Baldo Gucciardi, presidente del gruppo parlamentare del Partito democratico all’Ars, commenta così i dati sullo stato dell’economia in Sicilia e annuncia che “il gruppo parlamentare del Pd chiederà al governo regionale un tavolo straordinario permanente per affrontare questi punti, sfruttando al massimo ogni centesimo di fondi extraregionali che abbiamo a disposizione”.

Il rapporto è leggibile cliccando qui.