Bankitalia: in Sicilia cresce domanda di credito, diminuiscono sofferenze

Aumenta la domanda di credito in Sicilia e diminuiscono i prestiti in sofferenza. Anche il mercato creditizio risente nell’Isola della tendenza alla stabilizzazione dell’economia, facendo registrare timidi segnali di miglioramento. Il credito al settore privato non finanziario, dopo un triennio di contrazione, fa registrare alle fine del 2015 una lieve crescita: all’incremento del credito alle famiglia consumatrici si è associata una sensibile attenuazione del calo nel settore produttivo che ha interessato soprattutto le medie e grandi imprese. Il dato è contenuto nel rapporto `L’economia della Sicilia´, elaborato dalla sede di Palermo della Banca d’Italia e presentato oggi nel capoluogo siciliano. «L’ammontare dei prestiti finalizzati all’acquisto di abitazioni – spiegano da Bankitalia – è tornato lievemente a crescere, favorito dalla ripresa della domanda delle famiglie e da un’ulteriore riduzione del costo dei finanziamenti. Proseguendo il recupero iniziato nel 2014 il flusso di nuovi prestiti concessi per l’acquisto delle abitazioni è aumentato lo scorso anno del 42,6 per cento, a poco più di 1,4 miliardi». Per quanto riguarda i prestiti concessi al settore produttivo, la contrazione, continuata anche nel 2015, ha fatto registrare un ritmo meno intenso (0,9 per cento a fronte dell’1,9 per cento nel 2014). «In connessione con una ripresa dell’attività produttiva ancora debole e un limitato livello di investimenti – si legge nel rapporto Bankitalia -, il calo ha riguardato sia i finanziamenti collegati all’attività operativa sia i mutui».
La diminuzione ha riguardato in particolare il settore delle costruzioni (-4,3 per cento) e l’industria manifatturiera (-2,1 per cento), mentre nei servizi il credito è rimasto stabile. Tra la fine del 2014 e la fine del 2015 è proseguito il calo del costo del credito: il tasso di interesse applicato sui finanziamenti a breve termine è sceso dal 7,7 al 7,4 per cento. «Da qualche tempo – spiegano da Bankitalia – l’offerta di credito che non è più rigida, anche se l’atteggiamento delle banche si mantiene prudente. E nel 2015 scendono i prestiti in sofferenza, che passano dal 4,1 per cento del 2014 al 3,8 per cento dello scorso anno, un valore sostanzialmente in linea con quello del Mezzogiorno. «Per la prima volta – concludono da Bankitalia – la domanda di prestiti bancari delle imprese è in aumento». Prestiti che non servono solo a ristrutturare debiti pregressi, ma anche a finanziare capitale circolante, anche se la propensione agli investimenti resta debole. «Sul fronte del credito – spiega il direttore della sede di Palermo di Bankitalia, Antonio Cinque – si sono fortemente attenuate le restrizioni, anzi c’è un allentamento per quanto riguarda le condizioni e una crescita del credito al settore privato non finanziario. Nonostante i segnali di miglioramento nel settore imprenditoriale, i consumi restano bassi e di conseguenza anche gli investimenti faticano a riprendersi. Ancora non c’è da parte dei imprenditori – conclude – una convinzione a tornare all’investimento».
Sempre sul fronte del credito il direttore generale della Banca d’Italia Salvatore Rossi, ha annunciato che, Bankitalia ha «deciso di potenziare l’offerta» dell’Arbitro bancario finanziario «aggiungendo ai tre esistenti altri quattro collegi, con altrettante segreterie tecniche: Torino, Bologna, Bari e Palermo». «La nostra ambizione – ha detto – è di ottenere due risultati. Entro il 2018 vorremmo giungere a trattare fino a 20.000 ricorsi, anche grazie a nuove applicazioni informatiche e a ridurre il tempo medio di decisione a non più di tre mesi».