Beni confiscati alla mafia, nuova legge entro il 2015

Beni confiscati alla mafia, nuova legge entro il 2015. Entro fine anno il Parlamento, dopo due anni di lavoro, approverà la riforma dell’Agenzia per i beni confiscati e del Codice Antimafia nella parte che riguarda le misure di prevenzione. Lo rendono noto la presidente della Commissione Giustizia della Camera, Donatella Ferranti (nella foto), e il relatore Davide Mattiello.
Dal primo agosto 2014 al 31 luglio 2015 sono stati sequestrati alla criminalità organizzata 14.530 beni, per 5,6 mld e 3.801 confiscati (678 milioni il valore).
Obiettivo della riforma è semplificare e razionalizzare il procedimento delle misure di prevenzione, consentendo di selezionare le aziende confiscate che hanno sbocchi di produttività, in modo che l’intervento dello Stato, con la confisca, non sia a danno dell’occupazione come avviene spesso oggi. Proprio per questo la riforma prevede, tra le altre cose, relazioni dettagliate degli amministratori giudiziari e sezioni specializzate nei tribunali.
“La riforma del sistema dei beni confiscati è stata fin dall’inizio della legislatura un nostro obiettivo e abbiamo dato un contributo importante”, ha dichiarato la presidente della Commissione Antimafia, Rosy Bindi. “Il testo base all’esame della commissione – ha precisato – è in sostanza il risultato dell’abbinamento tra una proposta di legge d’iniziativa popolare e la proposta di legge elaborata dalla Commissione Antimafia”.
Triplicato da 100 a 300 il numero dei dipendenti dell’Agenzia, che avrà sede principale a Roma e non più a Reggio Calabria. A guidarla sarà la presidenza del Consiglio dei ministri, mentre finora era affidata al ministero dell’Interno.

Soddisfatta la presidente della Commissione Antimafia Rosy Bindi: «La riforma del sistema dei beni confiscati è stata fin dall’inizio della legislatura un nostro obiettivo e abbiamo dato un contributo importante. I l testo base all’esame della Commissione è in sostanza il risultato dell’abbinamento tra una proposta di legge di iniziativa popolare e la proposta di legge elaborata dalla Commissione Antimafia, che aveva svolto un approfondito lavoro d’indagine e presentato la prima Relazione proprio sulle lacune normative e le carenze organizzative che frenavano una buona gestione dei beni sottratti alle mafie. Siamo soddisfatti, il lavoro che si sta facendo in Commissione può dare nuovo slancio e nuova forza a un settore strategico della lotta alle mafie, in cui tra l’altro si gioca buona parte della credibilità delle istituzioni».

CGIL. “Si annuncia un rapido avanzamento dell`iter parlamentare della legge di riforma sul sistema dei sequestri e delle confische dei beni alla criminalità organizzata: ci auguriamo si tratti del testo a cui abbiamo lavorato per due anni con la campagna `Io riattivo il lavoro` e che alle promesse seguano i fatti, non possiamo permetterci ulteriori ritardi”. Così Gianna Fracassi, segretario confederale della Cgil, commenta le dichiarazioni della presidente della Commissione Giustizia della Camera Ferranti, che prevede l`approvazione del testo entro il 2015 o a inizio 2016. “L`infiltrazione della criminalità organizzata nel tessuto produttivo e nei vari settori della nostra economia è in continua e preoccupante espansione – prosegue – e centinaia di lavoratori delle aziende confiscate attendono una svolta, una situazione tale da non permettere altri rinvii. Per questo – continua – chiediamo da tempo un intervento urgente di Governo e Parlamento. Più di due anni fa, insieme a un vasto fronte di associazioni con cui abbiamo costituito il comitato `Io riattivo il lavoro` – ricorda la dirigente sindacale – abbiamo consegnato alla Camera dei deputati una proposta di legge di iniziativa popolare che punta a favorire l`emersione alla legalità di queste aziende, semplificando le procedure per la loro gestione e destinazione e garantendo la continuità occupazionale dei dipendenti”. “Ci auguriamo – conclude Fracassi – che le Camere tengano conto del lavoro fatto in questi mesi, e che i tempi rapidi promessi per l`approvazione definitiva del testo vengano rispettati”.