Beni confiscati, il prefetto Laganà: ci sono imprenditori interessati a 28 punti vendita su 39 del Gruppo 6Gdo

Il viceministro dell’Interno, Filippo Bubbico, ha preso l’impegno di convocare a Roma un tavolo tecnico per affrontare il caso della Gruppo 6 Gdo di Castelvetrano, azienda confiscata che rischia il fallimento. E’ stata Sonia Alfano, presidente della Commissione Antimafia Europea, a chiedere e ottenere dal viceministro Bubbico un intervento che si spera possa essere determinante per il destino dell’azienda confiscata all’imprenditore Grigoli, prestanome di Matteo Messina Denaro.
In prefettura a Trapani, questa mattina, è stato fatto il punto sulle trattative per la vendita dell’azienda, trattative che restano aperte. I lavori sono stati coordinati del prefetto, Leopoldo Falco. Erano presenti all’incontro: l’Agenzia nazionale dei beni confiscati; l’amministratore giudiziario della Gruppo 6 Gdo; l’eurodeputato e presidente della Commissione Antimafia Europea, Sonia Alfano; il commissario della Provincia di Trapani, Antonio Ingroia; Il sindaco di Castelvetrano, Felice Errante; i sindacati e una delegazione di dipendenti dell’azienda.
L’Agenzia nazionale dei beni confiscati ha ribadito che verrà avanzata al tribunale di Marsala richiesta di proroga del termine per essere ammessi al concordato preventivo. “L’importanza dell’impegno assunto dal viceministro Bubbico per far diventare nazionale il caso della Gruppo 6 Gdo non sfugge a nessuno. Il valore concreto e simbolico di assicurare un futuro all’azienda confiscata alla mafia è una sfida che si potrà vincere se lavoreranno per lo stesso obiettivo tutte le parti in causa” ha detto l’eurodeputato Sonia Alfano.

Diverso il punto di vista del sindacato secondo cui l’incontro si è concluso con un nulla di fatto, rispetto alle aspettative della Filcams Cgil e dei lavoratori. La proposta della Filcams Cgil, della Cisl e della Uil di mantenere integro l’intero gruppo aziendale e gli attuali livelli occupazionali non sembra, infatti, trovare sponda nelle intenzioni delle aziende non inclini all’idea di rilevare interamente il Gruppo 6 Gdo, azienda della grande distribuzione confiscata al mafioso Giuseppe Grigoli. 
Secondo quanto illustrato stamani dalla prefetta Laganà, sostengono i sindacati, su 39 punti vendita, distribuiti tra Trapani, Palermo e Agrigento, solo 28 susciterebbero l’interesse di alcune aziende disposte a rilevarli, sotto forma di affitto, assumendo complessivamente 95 lavoratori su 248 (197 del Gruppo 6 Gdo più altri 51 lavoratori dei punti vendita collegati al gruppo). Oltre ai supermercati ritenuti non strategici per la loro collocazione, resterebbe fuori dalle trattative anche il centro di distribuzione che conta circa 120 dipendenti. La trattativa – ha detto il segretario provinciale della Filcams Cgil Anselmo Gandolfo – non si sta orientando nella direzione sperata. Riteniamo – ha proseguito – che l’obiettivo resti sempre quello di individuare un’azienda disposta a rilevare l’intero gruppo poiché il frazionamento della Gdo determinerebbe non solo il venir meno degli attuali livelli occupazionali ma anche una serie di diritti non applicabili ad aziende al di sotto di 15 dipendenti”.
La Filcams Cgil chiede, pertanto, un “ulteriore impegno dell’Agenzia dei beni sequestrati e confiscati affinché si individui un’azienda interessata all’acquisizione dell’intero gruppo”. E’ necessario – ha detto Gandolfo – giungere quanto prima alla risoluzione della delicata vertenza valutando anche l’opportunità di un attivo coinvolgimento dei lavoratori nella gestione del gruppo”. Intanto, mentre si attende da parte del tribunale di Marsala la proroga di ulteriori due mesi del concordato preventivo necessario a scongiurare il fallimento e proseguire le trattative, la Filcams Cgil si riserva di intraprendere, nei prossimi giorni, iniziative volte a difendere il diritto al lavoro di tutti i dipendenti.