Beni culturali, l'Ars vuole escludere i Comuni dagli incassi dei biglietti

Il sindaco di Agrigento, Calogero Firetto, interviene a seguito dell’ articolo approvato dall’Assemblea regionale nell’ ambito della mini manovra finanziaria che conferma lo strappo ai Comuni del 30 % degli incassi per gli ingressi nei Beni culturali. L’ approvazione definitiva della mini manovra è stata rinviata a settembre e Firetto confida in un ravvedimento da parte dei deputati. Firetto afferma : “I cittadini si fanno già carico dei costi di enormi flussi di visitatori, del controllo delle strade e della loro pulizia. Ma per i sindaci c’è anche un dovere verso i propri cittadini: difendere il loro diritto ad un futuro migliore. Non possiamo e non vogliamo accettare la scelta scellerata che passi una manovra finanziaria con cui si ribalta deliberatamente e fraudolentemente la posizione debitoria nei confronti dei territori in cui i beni culturali ricadono”.

ll Distretto Turistico Valle dei Templi di Agrigento interviene in riferimento all’articolo della manovra approvato dall’ Assemblea regionale che sottrae ai Comuni il 30 per cento del ricavato per gli ingressi nei Beni culturali. L’ amministratore del Distretto, Gaetano Pendolino (nella foto), afferma : “Non condividiamo la strategia di governo e stigmatizziamo la scelta politica dei deputati presenti  in aula. Gli imprenditori del turismo non possono accettare che si marchi, ancor più che nel passato, il confine tra la Valle dei Templi e la città di Agrigento, tra il patrimonio culturale e i cittadini. Le imprese del turismo e dei servizi non accettano di doversi sobbarcare di ulteriori costi senza vedere la possibilità di alcun beneficio per il territorio in cui operano, in termini di rilancio, di promozione, di decoro e di immagine. E’ assurdo che si chieda loro di affrontare tra difficoltà e sacrifici l’onere di dover mantenere il Parco. La porta che ieri si è chiusa verso la città rischia di trovare la totale chiusura anche da parte di chi opera sul territorio nei confronti della Valle dei Templi, che da oggi risulta estranea, “altra cosa” rispetto alla città”.