Bilancio e finanziaria, da oggi al via il dibattito all’Ars

Oggi all’Ars l’avvio della discussione di bilancio e finanziaria, l’ultima prima delle elezioni regionali. L’obiettivo è approvare il bilancio prima della Pasqua, per discutere della Finanziaria subito dopo.

Tra le norme che potrebbero passare, anche l’abolizione di Riscossione Sicilia. “Siamo contrari alla chiusura di Riscossione Sicilia, per una questione molto semplice: gettarsi nelle braccia mortali della detestata Equitalia e privarsi di una struttura regionale è pura follia. Svendere la nostra potestà statutaria, che il M5s vuole invece potenziare, sembra più figlio di una resa dei conti personale che non una reale esigenza nell’ambito della riscossione e dell’accertamento dei debiti a vantaggio dei siciliani”.

Così i membri del M5s in commissione Bilancio all’Ars, Giancarlo Cancelleri e Sergio Tancredi, che in commissione hanno votato contro la norma che rischia di licenziare la struttura. “Sarebbe inoltre estremamente stupido – proseguono i deputati – liquidare una società che ha un contenzioso civile con Monte Paschi che potrebbe portare 65 milioni di euro nelle sue casse, contenzioso a cui vanno sommati almeno altri 45 milioni di euro derivanti dall’aggio delle rottamazioni, che nell’Isola valgono circa 1 miliardo di euro”.

“Insomma – aggiungono -, non c’è bisogno né di liquidare la società né di ricapitalizzarla, Riscossione va ristrutturata con un serio piano industriale che questa amministrazione regionale non è capace di fare. Il M5s, se andrà al governo di questa regione, ha intenzione di mantenere la struttura di Riscossione regionale, modificandone sia la gestione sia la struttura organizzativa, per renderla uno strumento che sia al servizio dei cittadini siciliani e dei suoi bisogni. Insomma, tutto il contrario di quella mostruosa e disumana macchina, nella quale i partiti ci vogliono catapultare, che risponde al nome di Equitalia”.

Intanto, la Corte dei Conti convoca i capigruppo dell’Ars. Consulenze, fiori, pasti, ma anche viaggi e necrologi. Le spese dei gruppi parlamentari all’Ars sono al vaglio della Corte dei conti, che ha convocato  i capigruppo. Dovranno giustificare alcune voci messe a bilancio e pagate con i contributi pubblici destinati proprio alle forze politiche all’interno dell’Assemblea regionale. I rilievi sono già stati messi nero su bianco dalla magistratura contabile il 9 marzo scorso in un verbale in cui, gruppo per gruppo, si chiedeva ulteriore documentazione a giustificazione di alcune spese. Domani dalle dieci i presidenti dei gruppi parlamentari sfileranno davanti ai magistrati della Corte.

A tutti i gruppi i magistrati hanno chiesto di chiarire il riconoscimento degli “arretrati” ai dipendenti, ma erogato sotto forma di “rimborso Irap”. Ma non solo. Al gruppo di “Sicilia democratica” si chiede di spiegare una consulenza costata 5mila euro. Secondo i magistrati, infatti, l’incarico è stato affidato a un “esperto” nonostante “dal curriculum si evince che sia il titolo di studio posseduto (diploma presso l’Istituto Tecnico Nautico di Siracusa, quale direttore di macchina), che il settore di impiego (commercio di piante e fiori), sono totalmente estranei alla materia da trattare”.

Al “Movimento 5 Stelle” viene contestata la spesa di novemila euro per l’acquisto di quotidiani. Al “Partito socialista”, invece, la Corte ha chiesto di chiarire oltre undicimila euro di “indennità e rimborsi spese” destinati a due dipendenti. Al gruppo “Grande Sud-Pid”, i magistrati chiedono delucidazione per gli oltre ventimila euro spesi in “consulenze, studi e incarichi”. Dubbi anche sugli incarichi conferiti dal gruppo del Partito democratico. Sono stati chiesti chiarimenti anche sulla corrispondenza tra buoni pasto e giornate lavorative dei dipendenti e sull’affitto di una sala conferenza all’Autodromo di Pergusa. Al “Nuovo centrodestra” si chiede di spiegare meglio la trasformazione dei rapporti di lavoro di alcuni dipendenti da collaboratori coordinati e continuativi in assunti part-time. Dubbi anche per i buoni pasti concessi dal gruppo dei “Centristi per la Sicilia”.  Al “Partito dei siciliani-Mpa” si chiede di giustificare i soldi spese per consulenze, ma anche il una spesa per necrologio sia stata rendicontata come “spese per missioni e trasferte”. E ancora la Corte chiede a “Forza Italia” di chiarire alcuni contratti di lavoro e alcuni viaggi. Approfondimenti sono stati chiesti anche alla “Lista Musumeci“per le buste paga di un dipendente. Sono i viaggi invece a essere nell’occhio del ciclone per il gruppo di “Sicilia futura”.