Bioeconomia, Renovo crea a Caltagirone un nuovo polo produttivo

La “Bioeconomia” intesa come integrazione innovativa tra il mondo dell’agricoltura, quello dell’industria unitamente a quello dell’ambiente territoriale e la ricerca, è una concreta prospettiva di uno sviluppo sostenibile che valorizzi le risorse agricole del territorio, rilanci l’economia e crei occupazione nella Sicilia Centrale: questo è l’ambizioso obiettivo perseguito da Renovo con il progetto per la realizzazione a Caltagirone del nuovo Polo produttivo della Bioeconomia.
Il progetto nel nuovo biodistretto di Caltagirone, presentato oggi presso il Palazzo di Città di Caltagirone, prevede la realizzazione di un impianto per la produzione di energia elettrica e termica, alimentato con biomassa ottenuta dagli scarti agricoli raccolti nel territorio, che sarà al servizio delle linee di produzione di pallet ecologici prodotti esclusivamente con legno post-utilizzo e produzione di biomateriali per la bioedilizia ed altri usi.
Il biodistretto calatino, inoltre, avrà un ruolo attivo nella ricerca applicata all’innovazione biotecnologica. In collaborazione con il CNR, infatti, saranno sviluppate le tecnologie per l’estrazione di oli essenziali, biominerali e biopolimeri da prodotti agricoli come gli agrumi, il cardo, e il ficodindia, finalizzata a ottenere biocosmetici e nuove applicazioni biomedicali ed altri utilizzi.
Il progetto, nella sua componente energetica, verrà finanziato dal Fondo Green Star – Comparto Bioenergie, gestito da REAM SGR S.p.A. ed i cui sottoscrittori sono la Fondazione con il Sud, la Fondazione Banco di Sardegna, la Fondazione Cassa di Risparmio di Modena e la Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca. Il fondo etico ha come obiettivo la realizzazione di iniziative che rispettino i valori di sostenibilità economica ed eticità e che siano capaci di creare valore sociale nei territori di riferimento, attraverso la creazione di un modello sostenibile e replicabile orientato alla produzione di energia elettrica e termica da fonti rinnovabili.
Il progetto di Renovo che, oltre a quella del Fondo Green Star – Comparto Bioenergie, vede la partecipazione in qualità di partner di Legambiente, Cooperativa Sociale il Nodo, Conai, CNR, GSE, Regione Sicilia e i Comuni di Caltagirone e San Cono, si contraddistingue per l’estrema attenzione alla sostenibilità ambientale, economica e sociale delle produzioni che saranno insediate nel polo produttivo.
La piena compatibilità e la valorizzazione delle risorse del territorio si esplicita nella scelta di utilizzare biomassa da scarti e sottoprodotti delle produzioni agricole e alimentari sia come combustibile per la generazione di energia termoelettrica sia come materia prima delle produzioni industriali. Pertanto, non si verificheranno né sottrazioni di suoli agricoli né interferenze con le colture esistenti. Di contro, agli agricoltori verrà data un’alternativa vantaggiosa al conferimento degli scarti agricoli al Conai o alla combustione sui campi.
Attraverso la fabbricazione di pannelli multifunzione per l’edilizia e di pallet ecologici si processerà in loco una quota significativa delle oltre 30.000 tonnellate di legno da riciclo raccolte in Sicilia dal Conai e che ogni anno prendono la strada della Lombardia. Ciò produrrà sia un’evidente ricaduta positiva per l’economia locale sia un concreto abbattimento nelle emissioni di CO2 legate al trasporto su gomma.
In questo modo, inoltre, saranno disponibili in Sicilia materiali edili idonei al miglioramento delle caratteristiche di efficienza energetica degli edifici: un profilo che attualmente vede l’isola agli ultimi posti in Europa.
A regime, il Polo produttivo della Bioeconomia di Caltagirone offrirà occupazione nuova e qualificata a oltre 80 maestranze, scelte fra le categorie socialmente disagiate del territorio attraverso la partnership siglata da Renovo e la Cooperativa Sociale il Nodo, espressione nel catanese del Consorzio nazionale di cooperative sociali CGM.
Una particolare attenzione sarà riservata ai giovani ricercatori e tecnologi siciliani che avranno opportunità crescenti di mettere a frutto le loro competenze nelle attività di ricerca applicata all’estrazione di principi attivi per la biocosmesi e i prodotti biomedicali.