Buoni pasto al supermercato, c'è il divieto? Non proprio, ecco la verità…

Buoni pasto al supermercato, c’è il divieto? Non proprio, ecco la verità… La notizia che gira per ora che non si potranno più utilizzare i buoni pasto per fare la spesa al supermercato. Ma non  è vero. Cerchiamo di capire un po’ meglio come stanno le cose. Innanzitutto, non è vero che c’è un provvedimento del governo o una legge che pone il divieto. E’ tutto un altro discorso, e la sintesi è questa. Da luglio, per effetto dell’ultima Legge Stabilità, è cambiato il regime fiscale applicato ai buoni. Il valore esentasse di quelli elettronici è passato da 5,29 a 7 euro, mentre per quelli cartacei il tetto di esenzione è rimasto fermo a quota 5,29 euro. Un incentivo che spingerà sempre più aziende verso il digitale.  Anche perchè un lavoratore che ha il buono digitale ha 400 euro in più l’anno da spendere, in pratica.  Utilizzare cumulativamente i buoni pasto in Italia è stato sempre vietato, ma “tollerato”, come tante cose nel nostro Paese. Adesso, però, con i buoni pasto digitali, è facile essere scoperti  – data la tracciabilità – se si fa il trucchetto di tirare fuori la mazzetta di buoni per fare la spesa al supermercato. Il valore sarà solo di sette euro al giorno, e basta. Scaduto il giorno, scaduto il buono. 

«Si tratta di una violazione grave della libertà dei cittadini», attacca il presidente del Codacons Carlo Rienzi. «Ad esempio – ragiona – se si decide di non pranzare o di portare il pranzo da casa, non è in alcun modo pensabile costringere il lavoratore ad utilizzare il ticket di quel giorno solo per il pasto o per la mensa. Una volta acquisito, il diritto all’utilizzo di quel buono pasto deve valere sempre e ovunque, anche in modo cumulativo».  

Non è così. L’accumulo di buoni pasto è sempre stato illegittimo anche se finora è stato sempre tollerato. Sono 2,3 milioni di persone  gli italiani che usufruiscono dei buoni pasto aziendali  e vengono impiegati nel 70% dei casi come moneta parallela per la spesa. Adesso la legislazione italiana si è allineata   alle linee guida europee e contemporaneamente spinge il mercato dei ticket verso le carte elettroniche.  Ma l’incentivo all’uso del ticket elettronico permette di aumentarne la tracciabilità. In base alla normativa vigente, i ticket (cartacei e non) non sono cedibili ad altri, convertibili in denaro e soprattutto non sono cumulabili. Pratica, quest’ultima, invece diffusissima tra i consumatori che li spendono tutti in una volta nei supermercati. 

Quindi, ricapitolando: chi ha i buoni pasti cartacei può fare tranquillamente la spesa al supermercato, sapendo che comunque è da sempre vietato. Non c’è alcuna novità.  Chi ha quelli digitali ha tanti vantaggi (a cominciare dall’importo), ma l’azienda o il lavoratore possono essere soggetti a controlli più facili su un utilizzo illecito. Se va a fare la spesa può solo coprire l’importo fino a sette euro al giorno.