Cambiare la città dal basso: fino a domani Fare strada Palermo

Cambiare la città dal basso con progetti di riqualificazione urbana con forti implicazioni sociali ed economiche. Si può riassumere così l’obiettivo di “Fare strada Palermo” che in quattro giorni di incontri, passeggiate, per «sperimentare una nuova partecipazione». La manifestazione, che si chiude domani, nasce sulla scia di “Fare strada Matera” che è stata avviata nell’ambito di Matera 2019 che sostiene la candidatura della città lucana (dove l’assessore all’Urbanistica è la palermitana Ina Macaione) a capitale europea della cultura. Una iniziativa, la manifestazione palermitana, che è il segno di una ripresa vitalità dei cittadini palermitani che non si rassegnano e chiamano in causa tutti, a partire dall’amministrazione comunale, per riavviare processi di sviluppo economico e sociale. Ma a partire da questa manifestazione Fare strada Palermo si consolida anche come gruppo di ricerca spontaneo e partecipato i cui componenti lavorano spontaneamente alle attività, non rappresentano istituzioni (pur facendone parte talvolta), sono portatori di saperi ed esperienze, sono promotori di progettualità dal basso.

Tra i partner di Fare strada Palermo c’è Nature City Lab, l’Università della Basilicata, la libreria palermitana Spazio Cultura di Nicola Macaione e molte altre associazioni cittadine tra cui il Comitato per i beni collettivi (www.benecollettivo.it), l’azienda palermitana Aventis. Sembra quasi una semplice operazione politico-culturale e invece vuole essere un atto concreto perché, spiega l’architetto Daniele Panzarella che è coordinatore di Fare strada Palermo, «è necessario utilizzare le energie del territorio» per intervenire e rilanciare alcune aree di grande importanza e grande pregio ma dimenticate o sconosciute. Un esempio è sicuramente il rione dell’Acquasanta dove si trovano monumenti e luoghi di grande pregio storico-artistico: un esempio è il cimitero degli Acattolici più noto come cimitero degli Inglesi interessato da un progetto di riqualificazione e valorizzazione. Oltre all’Acquasanta vi sono altre otto aree della città interessate da Fare strada Palermo: c’è il quartiere dell’Albergheria con il complesso di santa Chiara, c’è il quartiere dell’Uditore con il suo parco, l’Hotel Patria occupato nel centro storico, l’ex carcere occupato sempre nel centro storico, il teatro mediterraneo occupato alla fiera del Mediterraneo, il castello di Maredolce a Brancaccio, il Parco della Favorita. Un ruolo importante è svolto da Addiopizzo che, nell’ambito del Pon sicurezza, partecipa a Fare strada Palermo contribuendo alla sensibilizzazione delle coscienze contro il racket e la mafia. Tutti i partecipanti hanno la coscienza che «Palermo deve investire su se stessa. E la partecipazione dei cittadini deve essere strutturata e vera e non una semplice operazione di facciata» dice Fabio Alfano del Comitato beni collettivi.