Cantiere navale, il 21 ottobre la firma dell’accordo di programma per il nuovo bacino

PALERMO – Si è messo in moto il percorso che dovrebbe portarci il 21 ottobre alla firma dell’Apq per dotare il Cantiere navale di Palermo del bacino da 80 mila tonnellate idoneo a ristrutturare e riparare i mezzi offshore che le compagnie usano per le piattaforme petrolifere”. Il rappresentante Fiom Cgil Francesco Piastra valuta positivamente l’esito dell’incontro di oggi a Roma sulle infrastrutture per il Cantiere navale di Palermo al quale erano presenti oltre a Fincantieri e ai vertici del ministero anche il sindaco Leoluca Orlando, l’assessore Linda Vancheri e il prefetto Francesca Cannizzo.

Cantiere navale di Palermo: cosa prevede l’Accordo di programma

L’accordo programma sul Cantiere navale darà il via entro sei mesi alla realizzazione di un bacino che potrebbe dare lavoro a centinaia di operai. Le ipotesi di finanziamento saranno presentate il 21 al tavolo. Nel corso della riunione si è parlato della Costa Concordia e dell’”idoneità” di Palermo ad accogliere la nave riemersa. “E’ emerso che dal punto di vista delle infrastrutture il cantiere di Palermo ha le carte in regola: nel panorama italiano è l’unico a possedere un bacino da 400 mila tonnellate perfettamente funzionante, i fondali e il know how. Il problema è la distanza del porto: al tavolo anche il sottosegretario De Vincenti ha ritenuto adeguata la sede palermitana ma ha precisato che al momento nessuna decisione è stata in quanto anche gli spostamento per lunghi tragitti potrebbero essere un ostacolo. E che si attendono gli esiti tecnici per la scelta definitiva”. “Ora – aggiunge Piastra – è importante vedere se il 21 si riesce a concludere l’accordo di programma. Quest’intervento rafforzerebbe le infrastrutture del Cantiere navale di Palermo e darebbe una risposta immediata al problema della saturazione degli organici. Abbiamo chiesto dei tempi celeri, per noi è fondamentale: non ci possiamo di permettere di andare alle calende greche. Nell’arco di 6 mesi si deve iniziare a costruire. Anche Orlando ha ribadito che la cantieristica è importante e di essere pronto a rivedere le scelte fatte sui Prusst che intralciano le opere”.

Da parte Cisl Mimmo Milazzo Segretario Cisl Palermo Trapani e Ludovico Guercio Segretario Fim Cisl Palermo Trapani dicono: Fincantieri ha ribadito la volontà di avviare al Cantiere navale di Palermo un nuovo progetto industriale che prevede oltre alla riparazione, trasformazione e costruzione delle navi anche la trasformazione e riparazione nel settore dell’offshore, i lavori sulle piattaforme petrolifere. Noi non possiamo che esserne soddisfatti se si parla di rilancio dello stabilimento allargando la sua mission, ma pressiamo sui tempi, affinché siano rapidi”.  E aggiungono:  “Per conoscere i dettagli del piano ci siamo aggiornati al 21 ottobre, per andare avanti nell’offshore lazienda ha ribadito la necessità che venga realizzato un bacino da 80 mila tonnellate e la Regione ha garantito il suo impegno. Attendiamo questo nuovo piano industriale ribadendo però, che i tempi devono essere brevi per tutto, i lavori, l’avvio del piano, altrimenti lo stabilimento rischia di cadere sotto i colpi della crisi”. Sulla nave Concordia , i due segretari aggiungono “tutti d’accordo i presenti al tavolo di oggi, che Palermo ha le carte in regole per ottenere la commessa per la messa in sicurezza della nave, ha tutte le strutture necessarie, ma il Ministero ha ribadito che i tempi per l’assegnazione non sono ancora maturi” concludono Milazzo e Guercio.  

Un po’ più cauta sulla firma dell’Accordo di programma il sottosegretario allo Sviluppo economico Simona Vicari.  “Nell’arco di un mese sará presentato un accordo di programma per definire la realizzazione di un nuovo grande bacino nel porto di Palermo al posto dei due esistenti – dice Simona Vicari -. É quanto stato stabilito oggi dal tavolo nazionale riunitosi a Roma e che tornerá a riunirsi il prossimo 21 ottobre. In questo ambito c’è un progetto industriale di Fincantieri per realizzare in project financing il bacino, che garantisce importanti ricadute sul piano dello sviluppo e del rilancio del settore della cantieristica a Palermo. Adesso spetta alla Regione risolvere tutte le questioni legali e burocratiche, e liberare quelle risorse impegnate per la ristrutturazione dei bacini da 19mila e 52mila tonnellate, per i quali ormai risulta impossibile avviare attivitá di recupero. Siamo ad un passo da un risultato storico che avrebbe un impatto enorme per la cittá di Palermo e per il suo sviluppo economico, secondo un modello innovativo ed europeo. Il waterfront palermitano in questo modo non sarebbe destinato a forme di speculazione tipiche degli anni ’80 e legata allo sviluppo di attivitá alberghiere. Invece grazie all’impegno di Fincantieri Palermo potrebbe diventare la cittá principe per produrre e realizzare strutture off shore a favore dell’industria oil & gas”. E per quanto riguarda il destino della Costa Concordia Simona Vicari aggiunge: “Nel rilancio del porto di Palermo rientra anche l’affidamento della nave Costa Concordia, al fine di essere riparata e poi smantellata all’estero. Nessuno vuole un ‘toto porti’, ma deve essere chiaro che la scelta della destinazione della nave incagliatasi all’isola del Giglio non puó rispondere a logiche politiche ma tecniche. E queste vedono Palermo come unico porto in grado di ospitare in Italia una nave della stazza di Costa Concordia e specializzata a farlo. Palermo rappresenta un’eccellenza che nessuno puó mettere in dubbio, e che al momento opportuno dovrá essere tenuto nella giusta considerazione”.