Caso Crocetta – Borsellino. Il presidente: "Il calvario di Lucia è il mio". Ancora polemiche e intercettazioni

Caso Crocetta – Borsellino, nuove dichiarazioni, polemiche e intercettazioni. Ieri Manfredi Borsellino ha preso la parola durante la commemorazione della strage di Via D’Amelio per denunciare il “calvario” di Lucia Borsellino, che si è dimessa da assessore alla sanità del governo di Rosario Crocetta, che replica: «Non ho mai lasciato sola Lucia Borsellino, la sua sofferenza e il suo calvario sono stati anche miei». Infine: «Se qualcuno mi chiede di espiare una colpa che non ho, lo farò; se qualcuno vuole che io insozzi la mia vita per quella colpa, lo farò; se qualcuno vuole la mia vita per riparare a quella colpa che non ho, io la darò. Tutto accetterò tranne che morire come un pezzo di merda in un letto».  Oggi c’è un’intervista a Crocetta sul Giornale di Sicilia. Ecco un estratto in questa immagine.

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Sulla vicenda delle intercettazioni interviene anche il presidente del Senato Pietro Grasso; «Quelle parole, se sono state dette, sono schifose. Ma la Procura ha avviato un’inchiesta. Spero che potrà chiarire». Torna a dire la sua Davide Faraone: «C’è una situazione molto pesante: se si è all’altezza di andare avanti, bene. Se no, si vada a votare e si dia la possibilità ai cittadini di avere una classe dirigente all’altezza».  Ma ne Pd la tensione è altissima. Il vice presidente dell’Antimafia regionale, il renziano Fabrizio Ferrandelli, si avvia a lasciare l’Ars, firmerà le dimissioni oggi e illustrerà il percorso «dei Coraggiosi siciliani per cambiare il Pd e per affermare in Sicilia una nuova stagione. I siciliani devono sapere che i politici non sono tutti uguali, che la dignità vale più dei compromessi al ribasso e di una poltrona con stipendio all’Ars. Io sono coerente: voglio dimettermi».

Mentre continua ad essere avvolta dal mistero la presunta conversazione shock tra il medico Matteo Tutino e il governatore Rosario Crocetta, smentita dalla Procura di Palermo e confermata dal settimanale L’Espresso, cominciano a venir fuori alcune intercettazioni depositate agli atti dell’inchiesta che riguarda il chirurgo plastico, arrestato tre settimane fa con l’accusa di truffa. Stralci delle telefonate sono state pubblicate ieri dal Giornale di Sicilia. Nel marzo 2014, dopo la notifica di avvisi di garanzia allo stesso Tutino e al commissario straordinario dell’ospedale Villa Sofia di Palermo Giacomo Sampieri, alcune intercettazioni telefoniche tra i due rivelano quanto conflittuale fosse il loro rapporto con l’allora assessore regionale alla Salute, Lucia Borsellino. Sampieri, il cui mandato era stato revocato da Borsellino, parla con Tutino e dice di voler fare un esposto contro l’assessore: «La denuncio per illecito… Me ne sto fottendo, pure che si chiama Lucia Borsellino». E Tutino risponde: «Bravo». Il quotidiano riporta anche una frase che Crocetta avrebbe riferito a Tutino a proposito della revoca di Sampieri dal suo incarico: «Ora ma viru io cu Lucia (ora me la vedo io con Lucia, ndr) ». Il 27 marzo 2014 Sampieri e Tutino parlano al telefono: «Io credo che ci sia qualcosa sotto in tutto questo e Lucia e il presidente sono in disaccordo… ». «Sì, totale – dice Tutino – ma mi ha detto (il presidente, ndr) stai tranquillo». I due si definiscono «uomini del presidente» che operano «per la legalità». «La legalità prima di tutto» osserva Tutino. E Sampieri aggiunge: «Ma a noi quello interessa, prima di tutto…. Siamo troppo seri noi». Dopo la revoca di Sampieri, un dipendente del pronto soccorso di Villa Sofia va da Tutino e gli dice di aver saputo dal fratello che «tutto viene da quella b… della Borsellino e il presidente non la vuole fare muovere da lì». E parla di un dirigente dell’assessorato alla Salute «messo lì appositamente perché dà fastidio alla Borsellino». Il 25 marzo 2014 è il periodo in cui sono in ballo le nomine nella sanità e Tutino, parlando con il segretario particolare di Crocetta, Giuseppe Comandatore, dice: «Senti, lui (Crocetta, ndr) mi ha detto che domani gli devo portare la lista dei pretoriani del presidente». «Sì – dice Comandatore – la porti, vieni al palazzo… lo visiti, gli guardi cose e via». «Avremo bisogno di mezz’ora – dice Tutino – perché gli parlerò di ognuno con il curriculum in modo molto…. Sono fedelissimi».