Caso Sirco, respinto ricorso di Cappellano Seminara

“Oggi la Terza Sezione Civile della Corte d’Appello di Palermo ha ancora una volta ritenuto infondate le ragioni dell’avv. Cappellano Seminara che, nella qualità di Amministratore Giudiziario della società SIRCO confiscata dal Tribunale di Palermo, aveva intentato causa per risarcimento danni per 60 milioni di euro contro l’imprenditore rumeno Victor Dombrovschi, l’imprenditore italiano Raffaele Valente e gli altri imprenditori soci delle società di diritto rumeno Agenda 21 ed ECOREC, che gestivano alcune discariche in Romania”. Lo comunica lo studio legale dell’avvocato Antonio Ingroia in una nota. “Nel processo intentato davanti al Tribunale di Palermo – prosegue la nota – l’avv. Cappellano aveva sostenuto che la società da lui amministrata era stata danneggiata dall’azione di Dombrovschi, Valente (difeso in questo giudizio dall’avv. Antonio Ingroia) e gli altri, accusati da Cappellano di essere prestanome di Massimo Ciancimino, il quale per il loro tramite aveva così potuto riciclare ed occultare il c.d. “tesoro di Ciancimino” in Romania. Ma le accuse di Cappellano si sono rivelate infondate e perciò il Tribunale di Palermo aveva rigettato la domanda con una sentenza poi impugnata da Cappellano.  Oggi anche la Corte d’Appello ha dato torto a Cappellano, condannandolo anche al pagamento delle spese giudiziarie delle controparti ed al pagamento all’Erario – come sanzione – del doppio del contributo unificato. Una decisione molto importante, destinata ad incidere nel processo in corso a Roma a carico degli stessi Dombrovschi e Valente, entrambi difesi dall’avv. Ingroia, processo anch’esso derivante dalle accuse di Cappellano, ed in base a cui Dombrovschi e Valente in passato sono stati arrestati ed oggi si trovano sottoposti ad obbligo di dimora e divieto di espatrio dall’Italia. Prossimo appuntamento il 14 luglio in Cassazione dove si deciderà il ricorso dei difensori per la restituzione della piena libertà agli imputati”.