Clan Messina Denaro, arresto il cognato di Matteo, Gaspare Como. I suoi affari nell'abbigliamento

Finisce con un arresto la vicenda, che aveva fatto molto discutere, del negozio della famiglia Messina Denaro, a Castelvetrano, chiuso, poi sequestrato, poi riaperto con un’altra licenza, poi di nuovo chiuso. L’arrestato è Gaspare Como, uno dei cognati di Matteo.  Qualche mese fa, era riuscito addirittura ad aggirare un sequestro di beni e a riaprire il suo “Mercatone diffusione moda”.  Il Comune di Castelvetrano gli aveva revocato la licenza di commercio, ma lui gestisce ancora il suo grande magazzino, uno dei più frequentati della citta’. Il marito di Bice Messina Denaro ha ricevuto la visita degli investigatori della Dia di Trapani, che gli hanno notificato un provvedimento di arresti domiciliari emesso dalla procura della repubblica di Marsala, diretta da Alberto Di Pisa. Il reato contestato a Gaspare Como è intestazione fittizia.   Ed è scattato un nuovo sequestro, per un altro negozio, che Como aveva aperto a Marsala.

Ecco il comunicato della Dia:

La Sezione Operativa della D.I.A. di Trapani, in data odierna, ha dato esecuzione all’Ordinanza di Custodia Cautelare degli arresti domiciliari, con contestuale apposizione di dispositivi elettronici, nei confronti di COMO Gaspare, 45enne, commerciante di Castelvetrano (TP), pregiudicato per associazione a delinquere ed estorsione, già sorvegliato speciale di P.S., cognato del noto latitante capomafia Matteo MESSINA DENARO.

Nel medesimo contesto operativo, sono stati sequestrati (ex art.321 c.p.p.) un’azienda commerciale di vendita al dettaglio di abbigliamento ed un immobile ad uso abitativo, ubicato nella contrada Triscina del Comune di Castelvetrano.

I provvedimenti cautelari sono stati emessi dal G.I.P presso il Tribunale di Marsala (TP), dott. Vito SALADINO, su richiesta formulata dalla Procura della Repubblica di Marsala, che ha condiviso le risultanze della D.I.A., per l’ipotesi di reato di trasferimento fraudolento di beni, di cui all’art. 12 quinquies del D.L. 8 giugno 1992, n. 306.

Si contesta a COMO Gaspare, coniugato con MESSINA DENARO Bice Maria, sorella del latitante Matteo, di aver avviato e gestito occultamente due esercizi commerciali per la vendita al dettaglio di abbigliamento siti in Castelvetrano ed in Marsala, attribuendone, fittiziamente, la titolarità a compiacenti prestanomi, che risultano indagati a piede libero, nell’ambito del medesimo procedimento penale.

Ancora, nel corso delle indagini si è accertato che lo stesso COMO Gaspare avrebbe acquistato un immobile ad uso abitativo, di recente costruzione, sito in Triscina, nota località balneare, facendone risultare fittiziamente proprietari alcuni imprenditori castelvetranesi, anch’essi indagati.

Secondo l’ipotesi accusatoria condivisa dal G.I.P del Tribunale di Marsala, COMO Gaspare avrebbe fatto ricorso alle suddette azioni interpositorie, per eludere la normativa in materia di misure di prevenzione.

Infatti, nei confronti dell’interessato, già nel 2012, la Procura della Repubblica di Marsala, su indagini della D.I.A., aveva sottoposto a sequestro altri beni, tra cui immobili ed autoveicoli lussuosi, per le medesime ipotesi di intestazione fittizia.

Di recente, il Comune di Castelvetrano ha revocato a COMO Gaspare, su indicazione della D.I.A., una licenza commerciale per vendita al dettaglio di abbigliamento, ottenuta in mancanza dei requisiti previsti dalla Legge.

Il valore dei beni sottoposti a sequestro ammonta a circa Euro 200.000,00.