Confindustria Sicilia: Giorgio Cappello nuovo presidente Piccola industria

Giorgio Cappello. Presidente Gruppo Piccola industria di Confindustria Sicilia

Palermo, 30 Gennaio 2013 . “Siamo in piena emergenza: migliaia di piccole e medie imprese sono ormai alla canna del gas e l’emorragia occupazionale sta raggiungendo livelli di allarme sociale. “Un nuovo modello di sviluppo industriale della Sicilia è possibile”. Noi non ci sottrarremo al confronto e proponiamo la nostra ricetta per fare uscire le imprese dal tunnel e rilanciare l’occupazione”. E’ uno dei passaggi del discorso programmatico di Giorgio Cappello eletto oggi a Palermo presidente della Piccola industria di Confindustria Sicilia.

Cappello, ragusano, 43 anni, al vertice del Gruppo industriale “Cappello Alluminio”, è stato presidente dei giovani industriali siciliani e componente della giunta nazionale di Confindustria ed è un attento conoscitore del sistema delle piccole e medie imprese siciliane. “Sappiamo bene – spiega Cappello – che la crescita e lo sviluppo della Sicilia non possono prescindere dalle capacità progettuali dei diversi attori della comunità e noi vogliamo svolgere fino in fondo il nostro ruolo di promotori di nuove idee e di progetti di nuova generazione Consideriamo la green economy e la valorizzazione delle eccellenze siciliane e dei marchi storici dell’Isola- continua Cappello- temi di grande respiro per un nuovo modello di sviluppo industriale siciliano che insieme alla promozione dell’ambiente, del turismo e la riqualificazione delle forze occupazionali in linea con il nuovo modello di sviluppo aiuteranno la Sicilia a crescere e competere nei mercati internazionali.”

Dieci i punti chiave del programma di Cappello: dalla legalità e sicurezza per lo sviluppo agli interventi per la green economy, dall’ internazionalizzazione alle misure sul fronte del credito, alle infrastrutture ma soprattutto la semplificazione amministrativa dei procedimenti autorizzativi e la lotta alla corruzione ed agli sprechi della politica e della pubblica amministrazione, per attrarre investimenti produttivi e rilanciare lo sviluppo economico e sociale dell’isola.

“Penso – conclude Cappello – che l’integrazione tra pubblico e privato assumerà nei prossimi anni un ruolo sempre maggiore nello sviluppo della nostra Regione. Infatti il settore pubblico non riesce più a svolgere il proprio ruolo trainante negli investimenti di pubblica utilità come in passato, a causa dei continui vincoli finanziari (patto di stabilità) cui è sottoposto. Inoltre, la carenza di risorse finanziarie, ha determinato negli enti locali la necessità di ridurre le spese correnti nella gestione della cosa pubblica. Di contro, il settore privato è alla ricerca di nuove opportunità di business e pertanto guarda con sempre maggiore attenzione alle potenziali sinergie con il settore pubblico anche sul fronte occupazionale”.