Contrordine compagni: la Sicilia resta nel Cluster Biomediterraneo

«L’Expo Milano non può danneggiare così la Sicilia. La Regione è colpevole solo di aver accettato un padiglione afflitto da alcune carenze.. E non è vero che il cluster Bio Mediterraneo è chiuso e non si fanno attività. Abbiamo già cominciato le iniziative che promuovono le isole minori come Lampedusa, con cortometraggi, presentazione dei vini e della cultura della mare. Non abbiamo alcuna intenzione di sospendere o di chiudere il cluster. C’è un programma che intendiamo migliorare, si tratta solo di potenziare il programma». A parlare è il presidente della Regione Siciliana Rosario Crocetta, che ha convocato una conferenza stampa a Palazzo d’Orleans, per fare il punto dopo le polemiche sull’esperienza finora fallimentare per il cluster Bio Mediterraneo all’Expo.
A fianco del governatore, l’assessore all’Agricoltura Nino Caleca, il responsabile unico del cluster Bio Mediterraneo, Dario Cartabellotta, che di Caleca è stato predecessore, e il consulente di Crocetta per l’internazionalizzazione, Sami Ben Abdelaali. A sostegno delle affermazioni del governatore le dichiarazioni di Cartabellotta: «Dopo la nota trasmessa a Expo in cui ho annunciato la sospensione delle attività per i problemi negli spazi del BioCluster, il commissario Sala ha risposto ieri alle 22 assicurando che le disfunzioni saranno risolte a breve, già domani Telecom lavorerà alla rete wifi e presto sarà realizzata la copertura dello spazio esterno».
Il presidente ha attribuito la responsabilità del flop all’organizzazione milanese, e ha elencato una serie di punti critici. «Dovevamo contestare quel padiglione e non partire l’indomani in una situazione di precarietà – dice Crocetta- la Regione aveva partecipato a un bando per uno spazio comune. Lo spazio relativo a questo cluster è stato consegnato dagli organizzatori di Expo il 30 di aprile, ma mancava la copertura del tetto, l’impianto wi-fi e l’impianto dei cavi elettrici del parco non sono stati completati e le insegne del cluster non erano sufficienti. Probabilmente invece di andarsi a impelagare in uno spazio insufficiente sotto molti aspetti era meglio fare subito presente le mancanze del padiglione Bio Mediterraneo. Ora -ha ammesso il governatore- è difficile recuperare l’immagine di Cartabellotta che pulisce con la scopa dentro il cluster. E’ chiaro che queste sono disfunzioni organizzative e si è creato un danno di proporzioni innegabili». Crocetta ha riferito che l’assessore alle Attività produttive, Linda Vancheri, «ha parlato con i responsabili dell’Expo e non vorrei essere obbligato a intraprendere un’azione legale per danno d’immagine. Ad ogni modo dalla prossima settimana, concluse tutte le questioni organizzative, prevediamo un’iniziativa grande che possa rilanciare l’immagine di questo cluster e dell’altro padiglione Sicilia, che e stato coinvolto e che non c’entra nulla». Poi ha rilanciato: «Sarebbe criminale chiudere il cluster per colpe Expo. Manderemo una lettera di contestazione, se si dimostrerà un danno grave è chiaro che pagheranno. Verificheremo le responsabilità ma ora cominciamo a lavorare e superiamo le criticita». «Sto valutando azioni civili», ha affermato ancora Crocetta, secondo cui «ci sarebbero gia’ le condizioni perche’ l’immagine della Sicilia e’ stata danneggiata, l’Expo doveva fornire i servizi che non ha fatto. Al di la’ delle clausole legali -ha specificato il governatore-, sentiro’ avvocatura dello Stato per valutare se ci sono condizioni per avviare un’azione di risarcimento danni dell’immagine della Sicilia». Crocetta ha accusato: «Alla nostra Regione è stato inflitto un danno tremendo pur avendo la Sicilia incardinato le iniziative del cluster Bio Mediterraneo. Da parte nostra -ha ammesso- ci sono state ingenuità organizzative, non avevamo un piano di comunicazione e addirittura qualche difetto sulla comunicazione ce l’abbiamo».
E sull’attività ispettiva svolta ieri dalla Regione riguardo la gestione del cluster Bio Mediterraneo da parte del commissario unico, Dario Cartabellotta, suo ex assessore, Crocetta ha chiarito: «Non c’è alcun intento censorio nei confronti del commissario Cartabellotta, anzi è stato un intervento a sua garanzia perché siamo andati a verificare le responsabilità di tutti per garantire la trasparenza. Nessuna frattura con Cartabellotta, quando ci sono dei problemi mi piace essere leale. E’ chiaro che abbiamo l’obbligo di un comitato di supporto e ispezione per fare chiarezza in un’ottica di trasparenza e tutela degli interessi dei siciliani», rassicurandoli anche sul fatto che neppure un euro verrà sprecato. «E’ giusto che ci sia un comitato di vigilanza -ha proseguito- un controllo analogo sarà fatto dalla Ragioneria ma questo non lede assolutamente né l’immagine né le competenze del responsabile unico del Cluster Cartabellotta ma semmai diventa per lui una sorta di garanzia. Nel momento in cui emergerà che ha fatto bene, ciò verrà certificato».
Concetto ribadito dall’assessore all’Agricoltura Nino Caleca: «Non ho nessun problema con il responsabile del Cluster. Ho solo un impegno nei confronti della Sicilia che è quello di fare ripartire nel modo migliore l’immagine dell’Isola». E ancora: «Non un centesimo di soldi pubblici saranno spesi invano e di ogni centesimo daremo conto e pubblicheremo sul sito entrate e uscite. Abbiamo impegnato tre milioni di euro per porre la Sicilia al centro del Mediterraneo e già sono rientrati come contributi da parte degli sponsor circa 500 mila euro». E ha infine preso un impegno pubblico: «Il Bio Cluster sarà bellissimo».
Il governatore della Sicilia Rosario Crocetta ha spiegato di non essere stato a conoscenza dei contenuti della convenzione firmata dall’ex assessore all’Agricoltura Ezechia Paolo Reale con Expo e alla luce del flop inaugurale del Biocluster, di cui la Sicilia è capofila, ha dato incarico al comitato ispettivo di verificare gli aspetti della convenzione. A rivelarlo in conferenza stampa a Palermo è stato lo stesso Crocetta. «Reale ha firmato la convenzione e poi affidato la gestione del BioCluster al commissario unico prima di lasciare l’incarico, come abbia fatto è un mistero», ha detto Crocetta.