Corruzione in Sicilia, l'allarme di Cantone su sanità e appalti

Corruzione in Sicilia, il presidente dell’Autorità anticorruzione, il magistrato Raffaele Cantone, in Sicilia per una serie di impegni istituzionali, lancia l’allarme, e sottolinea  la mancata trasparenza nelle procedure adottate dagli enti locali e l’alto rischio di corruzione negli affidamenti delle Asp siciliane: “I settori più a rischio in Sicilia sono la sanità e gli appalti. Sulla sanità stiamo effettuando una serie di accertamenti sugli affidamenti delle Asp Siciliane, ci sono indagini e nostre attività in corso vedremo che risultati avranno. Per quel che riguarda la Sicilia, poi, e il sud Italia in generale abbiamo segnalato diverse realtà che non applicano in maniera tempestiva o non applicano affatto le norme sulla trasparenza degli atti amministrativi, sicuramente siamo in ritardo in questo settore”.

“Il nuovo codice degli appalti è un risultato importante per noi perché ci attribuisce un ruolo attivo”, ha detto Cantone, commentando il disegno di legge approvato qualche giorno fa alla Camera. Il testo attribuisce all’Autorità un ruolo non solo in termini di vigilanza sui contratti e sulle procedure degli appalti, ma anche nella predisposizione delle nuove Linee guida che sostituiranno il Regolamento. Tra i vari elementi innovativi, il superamento della legge Obiettivo, la promozione tecnico-funzionale del progetto, l’esclusione del ricorso al solo criterio di aggiudicazione del massimo ribasso d’asta, l’affidamento dei lavori sulla base della progettazione di livello esecutivo, un modo anche per creare nuovi spazi di accesso al mercato da parte delle libere professioni. Sono state rafforzate inoltre le funzioni di organizzazione, di gestione e di controllo, prevedendo un potenziamento dei poteri di verifica e di intervento del responsabile e prevedendo un più adeguato sistema sanzionatorio.

“Abbiamo aperti molti fronti che riguardano la Sicilia. Ci stiamo occupando di questioni che riguardano la sanità e il sistema dei rifiuti. Poco più di un mese fa abbiamo fatto un’audizione con l’assessore regionale all’Energia e il presidente dell’Anci Sicilia, adesso faremo una delibera, perché è evidente che quello è uno di sistemi di maggiore criticità nel sistema e non sempre vige il rispetto delle norme sugli appalti”. Così il presidente dell’Autorità nazionale Anticorruzione, Raffaele Cantone, a Palermo. “Il sistema di proroga degli Ato sta finendo per creare qualche problema – ha aggiunto – Intendiamo pronunciarci su questo punto con un provvedimento che rivisiti l’intera situazione, che è così complessa che si fa fatica a capire da dove partire”.

APPALTI. “Credo che questi interventi legislativi regionali in materia di appalti finiscano per creare complicazioni. La materia degli appalti e’ di competenza esclusiva dello Stato centrale”. L’ha detto Cantone, durante l’audizione in commissione antimafia dell’Ars, parlando della legge regionale sugli appalti varata dal parlamento siciliano a luglio e oggetto di impugnativa della Presidenza del Consiglio dei Ministri. “Siamo intervenuti con un parere – ha aggiunto – sul progetto di legge, il sistema messo in campo rischiava di avere un effetto non del tutto comprensivo”. “Abbiamo fatto delle verifiche specifiche – ha continuato – e rischiava di essere in contrasto con le regole della UE”. “Come presidente dell’Autorità’ nazionale Anticorruzione – ha ribadito Cantone – credo che questi interventi legislativi finiscono per creare complicazioni”. Ma non solo. Per Cantone, “il sistema generale dei controlli sui meccanismi degli appalti lascia a desiderare”.Bisogna individuare meccanismi di controllo efficaci e non cartolari – ha detto a Palermo, a margine dell’audizione in commissione regionale Antimafia dell’Ars, a Palermo – Credo che stando alle norme Anticorruzione, individuare un responsabile della prevenzione, che ha una sua autonomia e indipendenza, potrebbe essere uno strumento utile sul piano dei controlli”.

CONTROLLI DISCIPLINARI.Il sistema dei controlli disciplinari nella Pa non funziona affatto. Abbiamo soggetti condannati che malgrado questo hanno fatto carriera” ha aggiunto. Per Cantone servirebbe un sistema di regole, ma “l’esigenza di affrontarlo da un punto di vista normativo ha trovato molta più resistenza che altro”.

SANITA’. “Gli affidamenti delle Asp siciliane per l’assistenza domiciliare integrata agli anziani disabili sono stati oggetto di un’attività di indagine da parte dell’ Autorità nazionale anticorruzione. Si tratta di un’attività in via di conclusione”. Per Cantone “in sei casi su nove le Asp avrebbero utilizzato criteri che in qualche modo sono stati considerati discutibili”. “Abbiamo segnalato la stranezza agli uffici giudiziari competenti e all’assessorato regionale alla Sanita'” ha concluso. Poi Cantone, ai cronisti, ha detto:”abbiamo fatto delle verifiche dopo una serie di segnalazioni. In molte Asp della Regione siciliana ha vinto la stessa cooperativa con sistemi di acquisizione di ottenimento della gara che hanno lasciato alcune perplessità. Faremo un nostro provvedimento nel quale contesteremo specificamente questi dati”. “Le cooperative, che hanno vinto l’appalto – ha detto Cantone – avevano dei riferimenti con uno dei gruppi coinvolti in Mafia Capitale”.