Crisi idrica a Gela: l’acqua è torbida, sindaco ne vieta l’uso

L’acqua è torbida e il sindaco è costretto a vietarne l’uso. Accade a Gela, in provincia di Caltanissetta. I parametri di torbidità dell’acqua sono superiori alla norma e così il gestore interrompe l’erogazione, il sindaco ne deve vietare l’uso per legge. Il risultato? Gela è messa in ginocchio dalla crisi idrica alle soglie di una nuova stagione estiva.

Il sindaco Domenico Messinese ha deciso di consegnare un esposto sui disservizi della distribuzione idrica al presidente dell’Aeegsi, l’Autorità garante per l’energia e il servizio idrico, Guido Bortoni, affinché vengano accertate le responsabilità e si agisca sulle tariffe dell’utenza.

“La misura è colma – dice il primo cittadino -. Dopo un nuovo stop ai turni in alcuni quartieri e l’ennesima comunicazione dell’Asp sulla torbidità dell’acqua dai serbatoi di Caposoprano e Montelungo, al servizio di una fascia cittadina estesa, chiediamo un intervento deciso che risarcisca i cittadini dalle continue disfunzioni al sistema idrico e prevenga ulteriori parametri fuori norma di un bene primario come l’acqua”.

La forte presa di posizione segue l’ordinanza che vieta l’uso di acqua agli utenti gelesi serviti da Montelungo e Caposoprano. Le ultime analisi del servizio Igiene alimenti, sorveglianza e prevenzione nutrizionale dell’Azienda sanitaria provinciale, infatti, hanno riscontrato nell’acqua la presenza di torbidità superiore ai limiti previsti. Un copione già sperimentato varie volte nei mesi scorsi dall’utenza gelese.