Crocetta e la Finanziaria a metà. Dall’Ars dicono: “Così è irricevibile”

Come anticipato  nei giorni scorsi dal Mattino di Sicilia, il presidente della Regione Siciliana Rosario Crocetta, ha varato, dopo una giunta durata una settimana, un disegno di legge sulla manovra finanziaria da approvare entro Aprile che però è completa solo a metà. Sono indicati tutti i tagli, sono stralciati i provvedimenti sul personale, ma non sono indicate molte misure: ad esempio i contributi per gli enti e le associazioni. Una manovra monca, dunque, che verrà completata solo quando, in settimana, Crocetta e l’assessore all’economia Baccei avranno garanzie sugli aiuti del governo di Roma per coprire il buco da tre miliardi di euro. La giunta infatti ha dato il via libera alla manovra approvando solo la Finanziaria che prevede la riforma delle pensioni, i tagli al personale e ai forestali, la cancellazione di enti inutili e la riduzione dei compensi a sindaci e consiglieri comunali. Manca il bilancio, perchè è ancora incerta la copertura dei 3 miliardi e mezzo di buco. E manca soprattutto l’Allegato 1, che indicherebbe la copertura dei finanziamenti annuali a enti regionali, teatri, scuole, università: un «malloppo» di 160 voci di spesa per circa 300 milioni. Tuttavia fra oggi e domani la Finanziaria verrà spedita all’Ars.Ma si può trasmettere all’Ars un disegno di legge incompleto? «Irricevibile. La Finanziaria approvata dalla giunta è un documento monco. Dal punto di vista tecnico non può neanche essere esaminato» è il parere di  Nino Dina, presidente della commissione Bilancio dell’Ars.  Ma Crocetta rilancia e chiede che venga esaminata subito la parte che riguarda le riforme, in attesa che da Roma arrivino i soldi per mettere a posto i conti. Si apre un altro braccio di ferro fra governo e Parlamento.  Questione non di poco conto. Già nei giorni scorsi il presidente dell’Ars Ardizzone aveva bocciato quella parte di manovra dedicata al taglio dei consigli comunali e delle indennità dei politici locali: “Queste misure – ha detto – andrebbero comprese nel ddl sulla riforma della province, non nella Finanziaria”. Nino Dina illustra il percorso della Finanziaria: “Sicuramente io in commissione non la tratto – dice – perchè non è una legge, non si capisce cos’è. Aspetto di avere il parere del Presidente Ardizzone. Spero, poi, che entro quella data Crocetta finisca le sue interlocuzioni con Roma, così da completare il testo, ma in questo modo già saremo dopo Pasqua”. Insomma, la Finanziaria, che deve essere approvata entro il 30 Aprile, arriverà probabilmente all’Ars, ufficialmente, dopo il 7 Aprile….