Crocetta presenta la sua Giunta all'Ars: "E' l'ultimo rimpasto, basta liti"

Esordio all’Ars per il Crocetta quater. Il governatore Rosario Crocetta ha presentato in aula la sua nuova giunta. Tra i banchi del governo ci sono gli 11 assessori nominati: Antonello Cracolici, Mariella Lo Bello, Anthony Barbagallo, Bruno Marziano, Baldo Gucciardi, Alessandro Baccei, Vania Contrafatto, Maurizio Croce, Giovanni Pistorio, Gianluca Miccichè, Carlo Vermiglio. La dodicesima delega, quella alla Funzione pubblica, è in mano al governatore, che nominerà il nuovo assessore nei prossimi giorni.

«Il Ncd non è entrato nella nuova giunta, ma ha aderito al progetto di approvare le riforme e questo lo ritengo un quadro nuovo nell’ambito delle alleanze». Così il presidente della Regione siciliana, che ha parlato di «un patto di lealtà» alla maggioranza perchè “la composizione degli assessori non può più cambiare”, e un altro alle opposizioni perché “credo che ormai i sogni del voto anticipato e l’idea di fare crollare il governo non c’è più. Ho resistito alle mozioni di sfiducia, ai falsi dossier, agli attacchi politici – ha detto – Ora dobbiamo lavorare per approvare le riforme da qui ai prossimi due anni, di candidati alla presidenza della Regione ne parleremo quando saremo tutti in campagna elettorale Non accetto che i partiti mettano in discussione questo governo che sarà l’ultimo in termini di rimpasto di natura politica, il prossimo sia chiaro non potrà che essere un governo del presidente. Certamente, non ci sarà il voto anticipato, nè il default della Regione».

“Sulla questione del ponte di Messina non intervengo: fino a quando non mi si dice con quali risorse verrà fatto si tratta solo di un esercizio inutile”. Ha affermato il presidente della Regione siciliana a margine del suo intervento in Aula per presentare il nuovo governo regionale. Crocetta ha poi tracciato due priorità di cui si occuperà la giunta regionale nei prossimi mesi: “Con Roma abbiamo due questioni molto importanti, oggetto di discussione di giunta e che saranno trattate entro il prossimo giovedì: il patto per lo sviluppo e il patto per la Sicilia e per le aree metropolitane. Abbiamo chiesto che venisse inserita Messina ed e’ stato fatto, abbiamo ottenuto una bella risposta dal governo nazionale. Ho poi indicato due priorità: la viabilità’ secondaria e il dissesto idrogeologico, oltre all’accordo sulle ferrovie”.

Molto duro  Nello Musumeci: “Per quasi un’ora abbiamo ascoltato Crocetta dire cose alle quali forse nemmeno lui credeva. Il presidente della Regione chiede oggi un patto di lealtà. Ma è circondato da persone che in questi tre anni si sono abbeverati alla fonte della slealtà. E ha preferito difendere la sedia, tradendo il patto con i siciliani. Non chieda qui la lealtà. Questo governo – ha aggiunto Musumeci – dovrebbe rappresentare la novità? Cracolici e Pistorio sono alcuni tra i più autorevoli rappresentanti dell’esperienza di Lombardo. L’unica novità potrebbe essere Ncd, che dice di non essere entrato in campo, ma si riscalda ai bordi del campo. Voteranno le riforme? Pure io le voto se le portate in Aula, mica c’è bisogno di passare dall’opposizione alla maggioranza…”.

M5S. “Crocetta dipinge una Sicilia che non c’e’, la Sicilia dei sogni che vedono solo lui e la sua inguardabile maggioranza variabile. A lui non possiamo che chiedere quello che praticamente chiediamo da un paio di anni a questa parte: si faccia da parte”. Nel giorno della presentazione ufficiale del Crocetta­quater i deputati 5S sono tornati a chiedere le dimissioni del presidente della Regione, elencando i “fallimenti durante la sua legislatura: dalle infrastrutture, ai fondi Psr, che rischiano di mettere in ginocchio tantissime imprese, a Garanzia giovani, alla crescente sudditanza col governo Renzi, al Pil peggiore d’Italia”.

UDC “Un governo delle cose da fare”. E’ questo il messaggio che il capogruppo dell’Udc, Mimmo Turano, ha lanciato al presidente della Regione siciliana, Rosario Crocetta, durante il suo l’intervento all’Ars dopo l’insediamento della nuova giunta di governo. “Abbiamo bisogno di riforme serie e profonde – ha detto il deputato regionale dei centristi – in questo scorcio di legislatura dove la strada per governare si fa sempre piu’ stretta e ripida”.

NCD “Non facciamo parte della maggioranza, ma abbiamo stabilito un patto con il Pd e l’Udc che ci vedra’ vicini non solo in questo scorcio di legislatura, ma speriamo anche nella prossima”. Lo ha detto il vicecapogruppo Ncd Vincenzo Fontana, intervenendo all’Ars nel corso del dibattito, augurando al governo “buon lavoro perche’ dia risposte alla Sicilia”. Al termine del suo intervento, gli e’ andato incontro l’ex capogruppo Pd e neo assessore all’Agricoltura Antonello Cracolici che gli ha stretto la mano

Non erano in aula i «cespugli» della maggioranza, con i deputati dei gruppi Psi-Megafono, Sicilia democratica e Sicilia Futura. Una scelta per rimarcare il dissenso dei tre movimenti rispetto al percorso che ha portato alla formazione della nuova giunta.

Intanto, in aula il presidente dell’Ars, Giovanni Ardizzone, ha detto che «realisticamente la finanziaria del 2016 sarà approvata il 30 aprile. In atto il governo non ha presentato i documenti contabile e finanziario». Dunque è pressoché scontato l’esercizio provvisorio.