D’Alia: «Estendere i controlli della Corte dei conti anche alle società partecipate»

VARENNA – Estendere il controllo della Corte dei conti anche alle società a partecipazione pubblica. E’ il senso dell’intervento del ministro per la Pubblica amministrazione e la semplificazione Giampiero D’Alia alla sessione odierna del 59° Convegno di studi amministrativi -“Politica e amministrazione della spesa pubblica: controlli, trasparenza e lotta alla corruzione” che si tiene a Varenna. Il presidente della Corte dei conti Raffaele Squitieri, all’apertura della sessione odierna dedicata alla lotta alla corruzione, ha ricordato la recente adozione del Piano nazionale anticorruzione, da poco approvato dalla Civit (Commissione indipendente per la Valutazione, la Trasparenza e l’Integrità delle amministrazioni pubbliche), che ritiene segnale importante per la Pubblica amministrazione da parte del ministro e ha sottolineato la necessità, in vista anche di una maggiore semplificazione amministrativa, di una legislazione organica sulla Corte dei conti che, rimodulando il quadro normativo vigente, superi la prassi per lungo tempo seguita degli interventi normativi episodici.
D’Alia ha ricordato l’importanza della legge n. 190 del 2012 come prima risposta da parte del legislatore alla lotta alla corruzione e ha richiamato i contenuti del Piano nazionale anticorruzione, recentemente approvato dalla Civit:
«Si tratta – ha detto D’Alia – di una normativa che non ha precedenti per vastità e multidisciplinarietà, rispetto alla quale l’azione di governo si è mossa su un piano di tempestività. Si tratta dell’avvio di un percorso, in cui sono inserite tutte le amministrazioni, le quali dovranno comunicare il proprio piano triennale di prevenzione e che già da ora richiede iniziative di sensibilizzazione e formazione.
Occorre evitare che la mole degli interventi rischi di burocratizzare il percorso attuativo della riforma. La scommessa per tutti è quella di un’attuazione della riforma affidata soprattutto ad un cambiamento di cultura e ad una formazione mirata. La prevenzione e la lotta alla corruzione valgono infatti forse di più di una manovra di finanza pubblica».
E poi ha concluso: «Complementare al processo in atto – ha ricordato D’Alia – è essenziale anche il ruolo della Corte dei conti, che dovrebbe divenire garante del contribuente nell’esercizio delle funzioni di controllo e giurisdizione contabile, le quali dovrebbero essere estese a tutto il fenomeno della gestione delle risorse pubbliche. Di qui l’opportunità che il d.l. 101, in corso di conversione in legge, possa costituire un’occasione anche per una essenziale ricognizione del fenomeno delle società con partecipazione pubblica, rispetto al quale la Corte dei conti dovrebbe costituire il naturale soggetto controllore».