Dalla commissione interregionale antimafia una proposta di legge per contrastare la criminalità

Un disegno di legge voto che faccia luce sulle priorità da portare avanti in tutta Italia per contrastare sempre meglio il fenomeno mafioso. Sarà compito delle delegazioni delle commissioni regionali antimafia del Sud Italia proporlo a Roma. Tra le tematiche che verranno sollecitate c’è l’assegnazione dei beni confiscati alla mafia, il contrasto al gioco d’azzardo, la revisione della legge che prevede lo scioglimento dei comuni per infiltrazione mafiosa, la deroga al patto di stabilità per i comuni sciolti per mafia. La commissione interregionale antimafia che si è svolta in questi due giorni a Palermo elaborerà le priorità da mettere nella proposta di legge voto alla luce delle segnalazioni che sono giunte alle varie Commissioni regionali antimafia della Sicilia, della Calabria, della Campania e della Puglia.

Il presidente della Commissione regionale antimafia dell’Ars Nello Musumeci ha elencato le tematiche che verranno inserite nel disegno di legge voto. Tra questi c’è il contrasto al gioco d’azzardo, l’etica l’educazione civica, l’assegnazione dei beni immobili confiscati, la destinazione di somme del fondo unico di giustizia, l’equiparazione delle vittime della criminalità mafiosa a quelle del terrorismo, la costituzione di parte civile da parte dello Stato in tutti i processi legati alla criminalità organizzata e la revisione della normativa legata alla gestione dei Comuni sciolti per mafia, cioè le commissioni straordinarie scelte dai prefetti. “La legge sullo scioglimento dei Comuni per mafia risale al 1991 –precisa Nello Musumeci – sono ormai passati 20 anni ed è giusto fare un bilancio, che è fatto di luci e ombre. Noi proporremo che, oltre alla individuazione dei tre commissari straordinari, sia anche considerata la capacità manageriale dei tre commissari. Spesso queste persone sono abituate a stare dietro una scrivania e non a parlare con la gente. Vorremmo che i commissari straordinari svolgessero un solo compito, quello di ‘commissario straordinario’. In alcune realtà ricoprono anche tre incarichi contemporaneamente, ciò significa che quella persona potrà andare in un Comune una sola volta alla settimana. Non si può bonificare così una realtà territoriale che è stata privata degli organi elettivi perché condizionati dal fenomeno mafioso”. “Proporremo che la burocrazia amministrativa di un Comune sciolto per mafia venga sciolta insieme al sindaco, al Consiglio comunale e alla giunta. Il potere amministrativo fa da cerniera tra il potere criminale e quello politico –precisa Musumeci – Oggi la legge per i comuni sciolti per mafia non prevede lo scioglimento o la rotazione dei dirigenti di quei comuni”. “Vogliamo proporre anche la deroga dalle norme e dai vincoli del patto di Stabilità. Non è possibile che un comune sciolto per mafia e affidato alla gestione straordinaria debba stare sotto le fauci del patto di stabilità. I Commissari hanno bisogno di attivare i cantieri e la spesa pubblica per ricreare un clima di fiducia e di stimolare il tessuto imprenditoriale”. “Proporremo che beni confiscati alla mafia non siano più affidati ad enti pubblici ma piuttosto venga creato un fondo che possa ristrutturare gli immobili e li renda agibili. Lo scopo sarebbe quello di assegnarli agli agenti delle forze dell’ordine o a famiglie disagiate. Il fondo che inizialmente verrà finanziato dalla Regione Sicilia verrà si rifinanzierà con i canoni d’affitto che pagheranno gli affittuari, creando una specie di mutuo sociale”.