Dda di Palermo, al via la procedura per la copertura di quattro posti

Dda di Palermo, al via la procedura per la copertura di quattro posti.  Si riapre così  la corsa per entrare a fare parte della Direzione distrettuale antimafia di Palermo. Il procuratore Franco Lo Voi ha dato il via alle procedure del concorso per ricoprire quattro posti nel pool di pubblici ministeri che si occupa delle indagini su Cosa nostra. È, infatti, una prerogativa del responsabile dell’ufficio giudiziario valutare, in base a delle percentuali prestabilite, la necessità di coprire i vuoti in organico.

Tra trasferimenti in altre Procure e scadenza di mandato – si può restare in Dda per un tetto massimo di dieci anni – è necessario potenziare l’organico. La partita non è mai priva di scossoni. Polemiche aveva causato, per ultima, la nomina del pm Roberto Tartaglia, “contestata” dai colleghi concorrenti esclusi dal pool antimafia all’ultimo concorso interno. Una nomina confermata dal procuratore Lo Voi. Tartaglia era entrato in Dda a novembre, un mese prima che Lo Voi si insediasse al posto di Francesco Messineo, su decisione unanime degli aggiunti di Palermo. Il procuratore era stato chiamato dal Csm a fornire chiarimenti sul concorso vinto dal sostituto, dopo che quattro pubblici ministeri esclusi – Alessia Sinatra, Daniele Paci, Maria Teresa Maligno e Maurizio Bonaccorso – avevano presentato, a Palazzo dei Marescialli, osservazioni contro la nomina del collega, contestando sostanzialmente la sua minore anzianità professionale.

Lo Voi ha preso carta e penna e il 18 giugno scorso ha ribadito la “preparazione” e le “speciali attitudini” di Tartaglia, dando una valutazione di “obiettiva prevalenza” del sostituto sugli altri concorrenti. Nella risposta inviata al Csm il capo dell’ufficio ha fatto inoltre riferimento al bagaglio di conoscenza maturato dal giovane pm nello studio del processo sulla cosiddetta trattativa Stato-mafia – Tartaglia è tra i quattro magistrati che rappresentano l’accusa in giudizio- e nel corso delle attività di indagine. Studio e indagini che hanno consentito al pubblico ministero di raggiungere un bagaglio di conoscenze notevole sulle dinamiche di Cosa nostra degli ultimi 30 anni. Di fatto le parole di Lo Voi hanno “blindato” la nomina del giovane pubblico ministero. Ora per gli esclusi del vecchio concorso, si presenta una nuova opportunità.