Di Matteo non è tra cinque nuovi Pm della Dda di Palermo

Di Matteo non è tra cinque nuovi Pm della Dda di Palermo. Sono Nino Di Matteo, Maria Teresa Maligno e Maurizio Bonaccorso i pm che non hanno visto accolta la richiesta di entrare a far parte della dda di Palermo. A concorso c’erano 5 posti assegnati oggi a Claudio Camilleri, Gaspare Spedale, Ennio Petrigni, Alessia Sinatra e Siro De Flammineis in una “squadra” che comprende in tutto 23 pm, oltre ai quattro procuratori aggiunti e al procuratore capo Francesco Lo Voi. A bandire il concorso era stato proprio Lo Voi, prima delle vacanze estive. Camilleri e Sinatra Camilleri si occuperanno delle indagini di mafia che riguardano il territorio di Agrigento, mentre Petrigni e De Flammineis si occuperanno di cosa nostra nella zona di “Palermo Est” e Spedale della zona di “Palermo Ovest”.

In particolare la domanda di Di Matteo, memoria storica dell’inchiesta sulla cosiddetta trattativa Stato-mafia, non è stata accolta perché il magistrato non aveva i requisiti stabiliti dalla circolare del Csm del marzo del 2008 che prevede che chi sia stato in dda per il termine massimo dei 10 anni possa tornare a far parte del pool antimafia solo trascorso un un periodo di “congelamento” di 5 anni. Periodo che, per il pm, non è ancora trascorso. Di Matteo continua a seguire il dibattimento sulla cosiddetta trattativa in corso in corte d’Assise, a Palermo, e le indagini antimafia “incamerate” prima della scadenza. Nei mesi scorsi il magistrato, vittima di pesanti minacce mafiose, aveva fatto domanda per la Direzione Nazionale Antimafia, ma il Csm gli ha preferito altri colleghi ritenuti più titolati. Contro la bocciatura Di Matteo ha fatto ricorso al Tar.