Domani in Sicilia firma del patto di stabilità

Domani, giovedi’ 26 aprile, alle  9 all’assessorato regionale dell’Economia, in via Notarbartolo 17, sarà firmato il Patto di stabilità regionale. Saranno  presenti gli assessori regionali per l’Economia, Gaetano Armao, e per le Autonomie locali, Caterina Chinnici, il presidente dell’Anci Sicilia, Giacomo Scala, e dell’Urps, Giovanni Avanti.
Nel corso dell’incontro si discuterà dell’attuazione del federalismo, soprattutto quello fiscale e municipale alla luce delle prospettive aperte dalle due recenti sentenze della Corte costituzionale, e del confronto tra le regioni autonome e il
governo nazionale.

“Le nuove prospettive di negoziato con lo Stato, aperte dalle due recenti sentenze della Corte Costituzionale, ottenute dalla Sicilia (nn. 64 e 71 del 2012), sono state condivise dalle regioni a statuto speciale nell’intesa  appena raggiunta a Roma – ha detto l’assessore regionale per l’Economia,  Gaetano Armao – Abbiamo reagito e ottenuto il giusto riscontro dalla Corte costituzionale. Adesso si tratta di definire la trattativa fino al pieno riconoscimento delle prerogative statutarie in materia di autonomia finanziaria e di interventi aggiuntivi per infrastrutture ” ha concluso l’assessore a proposito degli esiti della riunione che, su richiesta della  Sicilia, si è svolta a Roma, nella sede della regione Sardegna, tra i rappresentanti delle regioni a statuto speciale. Nel corso dell’incontro sono state valutate le iniziative da intraprendere a seguito delle opportunità aperte da queste sentenze in vista delle piena attuazione del federalismo nelle regioni differenziate.


Le pronunce della Corte hanno sancito che le norme varate sul  federalismo dal governo nazionale, con il decreto legislativo 23/2011, come pure quelle relative al decreto legislativo impugnato sugli interventi di riequilibrio infrastrutturale (art  19 Cost.), non trovano diretta e immediata applicazione nelle regioni speciali con le quali lo Stato ha, invece, l’obbligo di  definire un accordo complessivo.


L’iniziativa della Sicilia, che ha reagito alle scelte unilaterali dello Stato, e’ stata apprezzata proprio perche’ ha offerto lo spunto per il rilancio della specialita’, accelerando un percorso di attuazione del federalismo fiscale rispettoso delle
prerogative che a queste regioni vengono riconosciute dagli Statuti di autonomia.  Il coordinamento delle regioni ad autonomia differenziata,


guidato dalla regione Sardegna, ha deciso di presentare una richiesta al presidente della Conferenza Stato-Regioni, Vasco Errani, di immediata attivazione dei Tavoli bilaterali con il governo per l’attuazione dell’autonomia finanziaria.  E’ stato concordato, inoltre, un monitoraggio delle disposizioni impugnate dalle regioni a statuto speciale, come già fatto dalla Regione siciliana e dalla Valle d’Aosta, e di intensificare in tutte le regioni le impugnative avverso ai provvedimenti emanati dallo Stato che si ritengono lesivi delle autonomie delle singole regioni, coordinando le iniziative in sede politica e giurisdizionale.


“Siamo consapevoli – ha detto Armao – di quanto in questo momento  di grave crisi economica sia difficile ottenere il pieno riconoscimento delle prerogative delle ragioni delle Autonomie differenziate, ma non possiamo accettare passivamente che si proceda ad uno strisciante annacquamento dell’autonomia – come avviene ad esempio con il Patto di stabilità. Con grande sacrificio – ha aggiunto – la Sicilia sta offrendo il suo contributo al risanamento ed al contenimento della spesa pubblica, a partire dall’ultimo bilancio approvato dall’Ars, che riduce ancora le spese (la spesa corrente e’ tornata sostanzialmente ai livelli del 2000), ma proprio per questo non possiamo fare passi indietro nella rivendicazione di cio’ che spetta ai siciliani e che negli ultimi anni e’ stato ingiustamente negato da scelte che hanno allargato il divario tra nord e sud, senza in nessun modo pensare alla crescita del Mezzogiorno”. 

“Le prossime settimane saranno cruciali – ha sottolineato Armao – per entrare nel merito della trattativa. Il ministro Gnudi si è impegnato a convocare finalmente il tavolo che dovra’ definire la trattativa sull’autonomia finanziaria sancita dagli articoli 36 e 37, e la perequazione infrastrutturale sancita dall’art. 38 dello Statuto, e giungere al più presto ad una conclusione nell’interesse della Sicilia”.