Duca di Castelmonte addio, le Cantine Pellegrino annunciano la fine del brand

Duca di Castelmonte addio, le Cantine Pellegrino annunciano la fine del brand. La Carlo Pellegrino Spa,infatti, accantona il marchio Duca di Castelmonte

Novità nell’industria vinicola siciliana. La Carlo Pellegrino Spa, fra le maggiori aziende vitivinicole dell’isola, nei prossimi mesi punterà tutto il suo sviluppo commerciale e comunicativo sul brand “Cantine Pellegrino”, accantonando, invece, l’altro suo marchio, “Duca di Castelmonte”. Lo ha comunicato, ieri mattina, l’amministratore  delegato dell’azienda marsalese, Benedetto Renda, nella sala conferenza della nuova enoteca della società, ad una platea di giornalisti intervenuti per seguire un seminario di formazione dell’Ordine dei Giornalisti di Sicilia, dal tema “La comunicazione enogastronomica della produzione vitivinicola a tutela del territorio. Analisi del vino Marsala come fenomeno d’eccellenza siciliana”, che aveva come relatori il giornalista enogastronomico Fabrizio Carrera, direttore del giornale online www.cronanchedigusto.it e il critico enogastronomico Francesco Pensovecchio.

Abbiamo deciso di puntare solo sul marchio Pellegrino – le parole di Renda -. Sviluppare e curarne due, oggi è troppo dispendioso; la nostra società d’ora in poi si concentrerà su quello che rappresenta la storia, lasciando Duca di Castelmonte solo su alcuni mercati esteri”.

La storia della Pellegrino, è una storia di successo. Fondata nel 1880 da Paolo Pellegrino, notaio e viticoltore, con l’aiuto e le capacità del figlio Carlo, riuscì a trasformare l’azienda familiare in una delle più importanti industrie enologiche  di Marsala.

Alla scomparsa del padre, Carlo  assunse il comando dell’azienda, aiutato dalla moglie Josephine Despagne, una nobildonna francese, figlia dell’enotecnico, Oscar Pierre Despagne.  Anche con questa nuova amministrazione si consolidò l’espansione dell’azienda che proseguì con il figlio Paolo Pellegrino che, insieme al cognato Vincenzo Alagna fece spiccare definitivamente il volo contribuendo a fare di Marsala una delle città più ricche del sud Italia. Puntare e concentrare le risorse sulla tipicità di un marchio, specie in un periodo non certo facile per il comparto, diventa fondamentale anche per un’azienda solida. Nel corso del seminario che ha visto accendersi il dibattito anche sui problemi che indubbiamente vive il prodotto Marsala, sono stati evidenziati i tanti motivi che oggi hanno portato a queste difficoltà. E in particolar modo, il non saper fare sistema e rete e non saper vendere il prodotto puntando sull’aspetto emozionale, vendendo allo stesso tempo anche il territorio e la sua storia, e certamente le 28 tipologie di produzione del Marsala che non hanno aiutato a tipicizzare il prodotto e a renderlo unico.