Elezioni, oggi in Sicilia votano in 400 mila. La guida al voto

Sono 400 mila gli elettori siciliani chiamati oggi alle urne per eleggere 29 sindaci di cui nove alla guida di Comuni più grossi. Nessun capoluogo è interessato, ma il voto di oggi potrebbe fornire alle forze politiche siciliane alcune indicazioni utili in vista delle prossime e più importanti competizioni.
La maggioranza che sostiene il governo alla Regione quasi mai è riuscita a trovare un accordo per ricomporre alle amministrative la coalizione. Il Pd spesso corre da solo, Sicilia Futura di Totò Cardinale quasi ovunque prova a piazzare le proprie bandierine, Ncd e Forza Italia puntano su liste civiche mentre i grillini provano a certificare la propria crescita non solo aumentando la presenza nei Consigli comunali ma anche conquistando la guida di nuove città.

“È una prova in salita”. Basterebbe la frase del segretario regionale del Pd, Fausto Raciti, a spiegare le insidie di questo mini-test elettorale per il principale partito di governo. Il voto, nelle amministrative che tornano a svolgersi in un solo giorno, vede i dem confrontarsi con il fuoco amico (leggasi spaccature interne e alleati finiti su fronti diversi) e con due fattori esterni: la voglia dei 5stelle di dare una nuova spallata alla maggioranza che sostiene Crocetta (e Renzi) e il desiderio di rivalsa di un centrodestra che nei principali centri si è ricompattato.

In questo quadro frastagliato in palio ci sono poco più di 400 seggi e a contenderseli sarà un piccolo esercito di oltre 3.500 candidati.

Si vota in 29 Comuni e solo in nove si procede col sistema proporzionale essendo centri più grossi: sono Canicattì, Favara, Porto Empedocle, Giarre, Caltagirone, Vittoria, Lentini, Noto e Alcamo. È in queste città che si potrà dare una lettura politica di una consultazione che in Sicilia ha meno peso che nel resto d’ Italia.
Si vota solo oggi dalle 7 alle 23 e lo spoglio inizierà a seguire. Gli elettori dovranno recarsi al seggio con un documento d’ identità valido e la tessera elettorale che, se smarrita, potrà essere richiesta all’ ufficio elettorale del Comune di residenza.
Nei Comuni con meno di 15 mila abitanti sarà eletto il sindaco che otterrà il maggior numero di voti mentre in quelli con più di 15 mila abitanti vincerà il sindaco che otterrà la metà più uno dei voti validi. In caso contrario, gli elettori saranno chiamati il 19 giugno al turno di ballottaggio tra i due candidati più votati.

La scheda sarà di colore azzurro. Si potrà scegliere solo il candidato a sindaco, solo un consigliere o solo una lista oppure segnare il sindaco e una lista diversa. Scegliendo solo il candidato sindaco o solo il consigliere, il voto non si trascinerà automaticamente all’ altro candidato o alla lista collegata. Per quanto riguarda il Consiglio comunale, si potranno esprimere una o due preferenze. Ma nel caso di due consiglieri, il secondo dovrà essere di genere diverso. Se entrambi saranno dello stesso genere (ad esempio tutti e due uomo) la seconda preferenza sarà nulla.