Elio Sanfilippo eletto vicepresidente nazionale di Legacoop

legacoop conferenza fine luglio 06 (8)Elio Sanfilippo, presidente di Legacoop Sicilia, è stato eletto vicepresidente nazionale della Lega delle cooperative con delega per il Mezzogiorno. «Un riconoscimento importante – afferma Sanfilippo – non solo verso di me, ma anche verso tutto il gruppo dirigente siciliano per il lavoro fatto in questo momento difficile. Ma potrebbe significare anche un riconoscimento nuovo da parte di Legacoop verso il Sud, per sviluppare il tessuto cooperativistico».

Quali progetti porterà avanti in questo nuovo ruolo?

«Intendo coordinare meglio le attività delle leghe meridionali con progetti comuni che mettano al centro un piano di lavoro per i giovani del Sud e fare in modo che lo strumento per creare occupazione sia il modello cooperativistico. Sarà una proposta che faremo anche al governo».

Potrebbe essere un modo per uscire dalla crisi?

«Penso che la cooperativa può rappresentare l’unico strumento adeguato per dare una speranza ai giovani che hanno idee imprenditoriali, ma non hanno capitali adeguati. Sulla base di questo modello i giovani possono mettersi insieme e costruirsi un progetto di vita».

In effetti, i giovani hanno molto bisogno di speranza.

«Non c’è più il posto pubblico e non si può neanche continuare col sussidio pubblico. Dalla Sicilia i giovani emigrano per lavoro e anche per studiare. Occorre dar loro speranza, altrimenti rimarranno completamente tagliati fuori dal mercato del lavoro. Anche se purtroppo la politica continua a pensare più alle politiche assistenzialiste, come dimostra il caso dei cantieri. Bisognerebbe, invece, animare di più il territorio, partendo per esempio dall’agricoltura».

Meglio fornire ai giovani strumenti o risorse per fare impresa?

«In passato molti venivano alla Lega per chiedere quali fossero i finanziamenti per aprire una cooperativa. Oggi, invece, l’impostazione è diversa: chiediamo “qual è la tua idea imprenditoriale?”, “vuoi mettere questa idea insieme ad altri?”. Poi si vede se l’idea è praticabile e si fa il piano di impresa. Solo alla fine si verificano le possibilità di avere contributi».

D’altronde i soldi in Sicilia sono sempre meno.

«Le risorse sono finite e questo si associa alla deindustrializzazione della regione e alla Pubblica amministrazione che sta scoppiando. Rimangono solo i fondi europei, ma qui si deve operare una scelta: si vuole proseguire col vecchio sistema assistenziale, oppure si vogliono investire questi soldi per fare impresa e creare sviluppo?».

Il modello cooperativo si sta allargando anche a settori inediti.

«Si stanno creando cooperative di medici che si mettono insieme per dare servizi al territorio, anche gli avvocati stanno facendo lo stesso. Un nuovo modello è quello della cooperativa di comunità: se il Comune non può più dare l’asilo nido o un altro servizio, allora la gente si mette insieme e l’asilo nido se lo crea».

Salvo Butera