Expo, Cartabellotta: vite di Pantelleria sarà protagonista

“Affidando a Pantelleria l’apertura degli eventi del Cluster biomediterraneo a Expo, riconosciamo il primato di una terra, che tra l’Europa e l’Africa, ha saputo offrire all’uomo la sintesi più felice delle colture e delle culture del Mediterraneo. Un patrimonio di biodiversità che ha radici antiche ma che vogliamo portarci integro nel futuro delle nuove generazioni”.

Lo ha detto Dario Cartabellotta, responsabile unico della Regione Siciliana per il Cluster Biomediterraneo di Expo Milano 2015, che ha annunciato un ruolo di primo piano per l’isola di Pantelleria nella manifestazione internazionale. Ieri l’assemblea generale dell’Unesco ha iscritto la pratica agricola della vite ad alberello di Pantelleria tra i Beni immateriali dell’umanità. Per la prima volta l’Alto organismo internazionale ha attribuito questo riconoscimento a una pratica agricola, riconoscendone il valore storico-culturale oltre che identitario. La vigna a Pantelleria può contare solo sulle braccia dell’uomo, non ci sono macchine che possano sostituire il contadino e la sua sensibilità produttiva. Sui terrazzamenti, spesso con pendenze estreme, la vite viene allevata al di sotto del livello del suolo, in una larga conca per riparare la pianta e i frutti dai venti di scirocco e di greco levante che spirano frequentemente e con violenza sull’isola. “Questa pratica – ha proseguito – è utile anche a equilibrare lo sviluppo della parte aerea rispetto a quella radicale, in modo tale che la mano dell’uomo possa facilmente intervenire sulle vite, durante tutto il suo sviluppo vegeto-produttivo”. Proprio per questo a Pantelleria si parla di viticoltura eroica: le lavorazioni, infatti, durante tutto l’anno richiedono un monte ore di lavoro, per unità impiegata, che supera di almeno tre volte quelle necessarie alla coltivazione di un normale vigneto sulla terra ferma.