Export Sud, illustrate le opportunità nell'area euromediterranea

Illustrare alle imprese delle quattro Regioni della Convergenza, Calabria, Campania, Puglia e Sicilia, le opportunità offerte dagli strumenti di finanziamento per la cooperazione euro-mediterranea resi disponibili dall’Unione Europea e dagli organismi internazionali e quelle della collaborazione commerciale e industriale con i Paesi Focus: è questo l’obiettivo del Convegno “Il Piano Export Sud e le nuove prospettive della Cooperazione Euro-Mediterranea” che si tiene oggi a Palermo a Palazzo Sant’Elia.

Il Ministero dello Sviluppo Economico ha varato il Piano Export Sud  dedicato alle Regioni della Convergenza e in questo ambito l’ICE – Agenzia per la promozione all’estero e l’internazionalizzazione delle imprese italiane al fine di sostenere e rilanciare l’internazionalizzazione delle piccole e medie imprese delle quattro Regioni ha organizzato il Convegno odierno, che rappresenta l’evento di lancio del Piano e che, non a caso, ne rappresenta il Progetto Pilota denominato “Verso il Mediterraneo”.

I Paesi Focus di questa iniziativa sono Giordania e Territori Palestinesi, Marocco, Tunisia e Turchia, selezionati in base a fattori quali la ripresa degli scambi commerciali e i settori che presentano un buon potenziale di opportunità per le imprese italiane. I settori principali oggetto del convegno sono: agricoltura biologica – agroindustria e sicurezza alimentare –  energie rinnovabili – risorse idriche e ambientali –  farmaceutica – logistica – risorse ittiche.

Ad aprire i lavori è stato il Direttore Generale dell’Agenzia ICE, Roberto Luongo, cui hanno fatto seguito i saluti di benvenuto del Presidente della Regione Siciliana, Rosario Crocetta, e del Commissario Straordinario Provincia regionale di Palermo, Domenico Tucci. Sono seguiti inoltre gli interventi di Luigi Fedele, Assessore all’Internazionalizzazione della Regione Calabria, di Fulvio Martusciello, Assessore alle Attività Produttive e Sviluppo Economico della Regione Campania e di Loredana Capone, Assessore allo Sviluppo Economico della Regione Puglia.

Nel suo intervento di apertura il Direttore Generale, Roberto Luongo, ha ricordato come “nel quadro delle iniziative del Piano Export Sud, l’azione promozionale dell’Agenzia ICE è volta a rilanciare il modello di specializzazione delle nostre imprese meridionali nei mercati emergenti del bacino del Mediterraneo. Sebbene il benessere economico dei Paesi appartenenti a quest’area, in termini di prodotto interno lordo e reddito disponibile pro capite, sia inferiore alla media dei Paesi UE e il loro grado di apertura agli scambi internazionali vari da paese a paese, le opportunità per le imprese italiane in questi mercati sono notevoli. Alla fine del 2013 – ha proseguito Luongo – nei confronti dei Paesi extra UE appartenenti all’Unione per il Mediterraneo, l’Italia vantava un avanzo commerciale prossimo ai 9 miliardi di euro, 2,9 in più rispetto a quelli del 2012. Inoltre, nel confronto con i principali concorrenti, l’Italia si colloca al 3° posto, preceduta solo da Cina e Germania, tra i mercati fornitori dell’area, con una quota media superiore all’8%. Infine – ha concluso Luongo – si stima che la domanda internazionale di manufatti dell’area Nord Africa e Medio Oriente (Mena) crescerà ad un tasso superiore alla media mondiale: la dinamica si farà particolarmente sostenuta a partire dal 2015, ma già nell’anno in corso le stime vedono un’inversione di rotta dell’andamento degli acquisti dell’area, scesi dell’1,5% tra il 2012 e il 2013″. 

“L’Europa si rilancia non solo sull’asse Euro Mediterraneo ma anche su quello Euro Africano – ha dichiarato il Presiedente della Regione Siciliana, Rosario Crocetta, nel suo intervento –
perché in queste aree ci sono sia i mercati che la manodopera; è’ lì che bisogna intervenire ed e’ lì che in questi anni siamo stati scalzati da altri paesi. Questo è essenziale se non vogliamo “morire di Europa”. In questi paesi, come il Marocco, la Tunisia o la Giordania c’e’ una relativa tranquillità che può essere turbata da paesi vicini – ha proseguito Crocetta – i nostri imprenditori chiedono certezze dopo aver investito ma se queste garanzie non ci sono diventa difficile riscuotere i crediti e le attività di sviluppo e collaborazione risultano frenate. Per questo – ha concluso Crocetta – ho proposto di inserire nel programma da 50 milioni dell’Agenzia ICE un fondo di garanzia per il rischio geopolitico, che funga da assicurazione per le imprese che decidono di investire in paesi con una situazione geopolitica a rischio e che sia quindi di stimolo per sviluppare le politiche di partenariato”

“Per la Calabria – ha dichiarato l’Assessore all’Internazionalizzazione Luigi Fedele nel definire i contenuti e i positivi effetti del Piano sul territorio e sulle imprese – sono stati varati due specifici progetti nell’ambito del Piano Export Sud: un programma triennale per il Porto di Gioia Tauro – Zes e il Corso di formazione “Export Lab – Calabria. Il primo progetto, strutturato con l’Autorità Portuale di Gioia Tauro, ha come obiettivo quello di sviluppare connessioni fra i principali snodi trasportistici e le Zone economiche speciali nel bacino del Mediterraneo con la finalità di attivare sinergie commerciali e nuove opportunità di investimento, mentre il Corso rappresenta un vero e proprio percorso formativo volto a sviluppare le competenze adeguate che consentano in tre anni a circa 40-45, imprese calabresi di affrontare con successo i mercati internazionali. Le imprese della Regione – ha concluso l’Assessore Fedele – che intendono intraprendere un percorso di internazionalizzazione e di posizionamento stabile e competitivo sui mercati internazionali necessitano di un bagaglio di conoscenze basilari relative alle procedure e alle tecniche per avviare e condurre con successo un’attività commerciale con l’estero. Ecco il perché di un affiancamento consulenziale per realizzare un business plan che indichi i mercati potenziali per l’impresa e un periodo di incubazione e di tutorship presso l’Ufficio dell’Agenzia ICE nel mercato individuato per creare le condizioni ideali al lancio del prodotto”.

“Per la Campania l’accesso alle importanti potenzialità di sviluppo dell’area del Mediterraneo è una scelta strategica naturale.” – ha sottolineato nel suo intervento Fulvio Martusciello, Assessore alle Attività Produttive e allo Sviluppo Economico – “In linea con quanto abbiamo già attivato nell’ambito del programma made in Campania, finalizzato a favorire la presenza delle nostre filiere di eccellenza sui più importanti mercati export, la nostra regione pone la massima attenzione a temi di interesse comune con le Regioni della Convergenza per verificare l’esistenza di eventuali sinergie nelle strategie d’intervento verso il Mediterraneo. Energie rinnovabili, logistica e portualità, agricoltura e agro industria, creazione di startup innovative euromediterranee nei settori biotech: sono alcuni dei vantaggi competitivi delle filiere transregionali dai quali si può partire, per sviluppare una strategia comune. L’obiettivo – ha concluso l’assessore Martusciello – deve essere quello di facilitare la capacità di accesso ai mercati dell’area del Mediterraneo dei nostri sistemi di produzione e competenze, in linea con il quadro strategico e finanziario offerto dalla nuova programmazione europea”. 
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 “Per la Regione Puglia, che ha dedicato un assessorato al Mediterraneo – ha sottolineato l’Assessore allo Sviluppo economico Loredana Capone – i Paesi di quest’area rivestono un’importanza fondamentale negli scambi economici e culturali. I dati regionali sulle esportazioni diffusi appena ieri dall’Istat vedono la Puglia al primo posto in Italia per l’incremento dell’export, cresciuto del 18,1% nel primo trimestre di quest’anno. Il motivo di questa crescita è proprio legato all’attenzione non solo verso i Paesi dell’UE, ma anche verso i Paesi extra-UE e agli investimenti in ricerca e innovazione. 
Le nostre imprese, hanno già risposto con grande entusiasmo al programma di formazione Export Lab, inviando il maggiore numero di candidature tra tutte le regioni coinvolte, tuttavia questa collaborazione con l’Agenzia ICE è un primo esperimento di lavoro comune dopo tanti anni di lavoro parallelo. È mancata infatti in Italia una politica industriale che unisse gli sforzi delle Regioni e delle Camere di Commercio con quelli nazionali. Oggi finalmente collaboriamo consapevoli che sono tre gli obiettivi su cui puntare: la formazione degli imprenditori per l’internazionalizzazione ma anche la costituzione di reti di imprese e gli investimenti in logistica e trasporti”.

Nella seconda sessione della mattina sono stati affrontati i temi della crescita, sviluppo e innovazione nella cooperazione euro mediterranea, e illustrati i diversi strumenti messi a disposizione dalla Commissione UE e da alcuni Organismi Internazionali per l’internazionalizzazione delle piccole e medie imprese nel bacino del mediterraneo.
Tutto questo grazie agli interventi di Roberto Ridolfi, Direttore Crescita e Sviluppo Sostenibile – Commissione Europea, Alessandra Pace, Financial Officer, DG Impresa e Industria, Commissione Europea, Riccardo Rolfini, Co-Financing Officer, (FEMIP), BEI – Banca Europea per gli Investimenti, Luigi Dante, Rappresentante Esecutivo in Italia della BERS – Banca Europea per la Ricostruzione e lo Sviluppo e Rapti Goonesekere, Regional Principal Economist, IFC (Gruppo Banca Mondiale).

Infine, il tema dello sviluppo del Bacino Mediterraneo e gli strumenti della cooperazione italiana a sostegno del Sistema Paese, è stato illustrato da Giampaolo Cantini, Direttore Generale per la Cooperazione allo Sviluppo del Ministero degli Affari Esteri. “Lo sviluppo dei Paesi della sponda Sud del Mediterraneo – ha sottolineato Cantini – attraverso la promozione di un tessuto imprenditoriale locale in grado di sostenere crescita e occupazione rappresenta una priorità per la nostra Cooperazione ed un’opportunità per il Sistema Italia. Oltre a strumenti più tradizionali, quali le linee di credito a sostegno delle PMI, già attivati in Tunisia e Palestina, nell’ultimo anno sono state introdotte modifiche alla normativa per rendere più accessibile ed efficace lo strumento dei crediti agevolati per la costituzione di joint ventures nei Paesi in via di sviluppo. Il settore privato italiano può rappresentare un attore di primo piano nei processi di sviluppo nei nostri Paesi partner”.

A concludere i lavori della mattinata è stato Sandro Gozi, Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega agli affari europei, che ha sottolineato come “il piano export sud traduca in azione esattamente ciò che vogliamo per il Semestre Europeo a guida italiana. E cioè un’ Europa attenta alla crescita, che sappia trovare le risorse per le imprese che vogliono stare sul mercato, ma che soprattutto guardi al Mediterraneo come al luogo naturale cui rivolgere le proprie politiche. Il governo italiano lavorerà affinché la cooperazione con i paesi del Mediterraneo sia sempre più proficua, coinvolgendo nuovi partner e valorizzando quelli storici. Le opportunità per le aziende italiane in questi contesti sono enormi: aprirsi all’internazionalizzazione è un dovere per le tante realtà, specialmente nel Mezzogiorno, che hanno potenzialità e capacità per farlo”.

L’apertura dei lavori della sessione pomeridiana è affidata a Linda Vancheri, Assessore per le Attività Produttive della Regione Siciliana

Dopo una presentazione generale delle attività promozionali dell’Agenzia ICE nell’ambito del Piano Export Sud, sono previsti quattro Tavoli Paese paralleli, presieduti dai Direttori degli Uffici ICE competenti per i mercati di Giordania e Territori Palestinesi, Marocco, Tunisia e Turchia che presentano, ciascuno per propria competenza, cinque indagini settoriali realizzate al fine di fornire alle imprese partecipanti un orientamento al mercato e approfondire gli aspetti sui paesi e sui settori trattati. L’obiettivo che si intende perseguire attraverso i Tavoli è quello di favorire partenariati e forme diversificate di collaborazione industriale, soprattutto in tema di gestione delle risorse idriche, ambiente, di agricoltura biologica, di sicurezza alimentare, di energie rinnovabili e di risorse ittiche, senza trascurare altri settori e comparti di rilievo.

A conclusione della giornata di lavori, l’intervento di Maria Cristina Stimolo, Dirigente Generale del Dipartimento Affari Extraregionali della Regione Siciliana