Sicilia, le scelte della politica. Faraone glissa , Forza Italia sceglie Scoma per Palermo

“Quello del ministro Maria Elena Boschi in Sicilia è stato un tour legato esclusivamente al referendum di ottobre che deciderà le sorti del Paese. Se vincerà il sì, l’Italia cambierà radicalmente, finalmente andremo verso una democrazia moderna della decisione e non esclusivamente della rappresentanza. Non è tempo di discutere di candidature alla presidenza della Regione siciliana”. Così il sottosegretario all’Istruzione Davide Faraone.

“Il prossimo presidente della Regione Sicilia – commenta Faraone – sarà scelto in Sicilia e il ministro ha dimostrato nei suoi interventi di nutrire profondo rispetto per le autonome scelte dei siciliani. Il ministro Boschi ha manifestato apprezzamento per l’azione messa in campo in quest’ultimo anno dal governo regionale, in raccordo con il governo nazionale. È chiaro che, come ha detto Boschi durante la presentazione del mio libro ieri a Palermo, ci auguriamo tutti che chi sarà chiamato a guidare l’isola lo faccia in coerenza con quello che si sta facendo con determinazione, rapidità e ottimi risultati nel resto del Paese”.

SCOMA. Forza Italia ha trovato il candidato Sindaco per Palermo, è  il senatore ed ex vicesindaco Francesco Scoma.

Alla riunione di ieri, tenutasi nella segreteria di Riccardo Savona, erano presenti tutti: da Micciché a Savona e al rientrato Giuseppe Milazzo, dai parlamentari nazionali e regionali (meno la Giammanco, impegnata fuori città) ai consiglieri comunali, fino a quelli di circoscrizione. E tutti, nessuno escluso, hanno concordato sul nome di Scoma: 55 anni ad agosto, è un berlusconiano doc che nella sua carriera è stato deputato regionale, assessore regionale, capogruppo all’Ars, assessore a Palermo e vicesindaco di Cammarata, segretario provinciale e oggi senatore.

“Durante la riunione è emersa un’unanime richiesta a Miccichè di trovare un candidato azzurro autorevole e credibile per le prossime elezioni amministrative a Palermo”, si legge in una nota. E la scelta dell’assemblea, all’unanimità, è ricaduta su Francesco Scoma, “un candidato forte della propria esperienza, capacità e coerenza – si legge ancora -, ideale da offrire agli alleati di centro destra per la prossima competizione elettorale”.

Non tardano ad arrivare anche le reazioni. “Il nuovo che avanza”, twitta ironicamente il segretario Pd Carmelo Miceli. “Forza Italia ha deciso il suo candidato Sindaco. Buon per loro. Invece tutte le altre forze alternative al centro-sinistra possono lavorare seriamente per creare una reale alternativa a Orlando, sulla base delle esigenze della città vera e di un candidato condiviso e vincente.#cambiaresideve”, scrive su FacebookRaul Russo.

Interviene su Facebook anche Antonio Triolo, coordinatore regionale di Azione Nazionale:

“Apprendiamo dalla stampa che Forza Italia avrebbe scelto il suo candidato a Sindaco per il Comune di Palermo – dice Triolo – È normale che in assenza di incontri e discussioni ciascuno avanzi proposte anche se, visti i soccorsi dati da alcuni pseudo-oppositori a Orlando (molto simili a quelli dati in parlamento a Renzi d’altronde) durante la consiliatura, forse sarebbe meglio capirsi sui programmi prima che sui nomi. Questo a meno che Forza Italia non immagini di correre da sola per il Comune di Palermo alle prossime elezioni.È chiaro che per Azione Nazionale i ragionamenti sulle candidature, liberi in ogni partito, in mancanza di sintesi chiare e unanimemente condivise debbono confrontarsi e ricevere un mandato da primarie, sulla base di un programma preciso e condiviso, convocate coinvolgendo i cittadini. Una scelta, insomma, da fare con gli elettori e non nel chiuso di qualche segreteria o sottoscala. Questo se si vuole evitare di replicare esperienze deliranti come quelle di Roma o di Torino in cui le divisioni delle opposizioni e l’incapacità dei leader di quello che fu il centrodestra, rischiano di regalare nuovamente al Pd le città italiane. Se Forza Italia, com’è accaduto sistematicamente sino ad oggi, non vorrà sentir parlare di partecipazione popolare nelle scelte significa che le primarie, le organizzeremo con tutte le altre forze alternative ad Orlando ed al Pd disponibili che in città, per fortuna, non mancano e che invitiamo sin d’ora ad aprire un tavolo di confronto comune”.
SICILIA FUTURA. “Per il movimento politico Sicilia Futura l’appuntamento referendario del prossimo ottobre rappresenta una tappa fondamentale del progetto di cambiamento istituzionale propugnato da Matteo Renzi per restituire credibilità alle istituzioni democratiche, abolire costi e privilegi della politica, assicurare all’azione di governo capacità ed efficienza nell’affrontare e risolvere i problemi del Paese. A tal fine il movimento, consapevole che la svolta del Paese passa attraverso un SI convinto al referendum costituzionale, ha già costituito un Coordinamento Regionale dei Comitati per il SI di Sicilia Futura. Ne fanno parte il presidente onorario On. Salvatore Cardinale, i 7 parlamentari all’ARS di Sicilia Futura, i nove coordinatori provinciali del movimento, i consiglieri comunali delle città capoluogo di provincia, gli ex deputati ed ex assessori regionali aderenti al movimento, i sindaci di Sicilia Futura e l’Ufficio politico del movimento. Il Coordinamento regionale dei Comitati per il SI di Sicilia Futura è presieduto dal prof. Elio Sanfilippo. Il tavolo di coordinamento regionale ha già predisposto un piano di lavoro e di iniziative che prevede la promozione di 12 comitati, nove provinciali e uno per ciascuna città metropolitana Catania, Messina e Palermo. Ogni comitato sarà formato da cinquanta aderenti. Sicilia Futura pertanto mette a disposizione del cambiamento del Paese e di Matteo Renzi una risorsa importante anche in senso numerico di cittadini, giovani, donne, professionisti e imprenditori che, insieme ad altri comitati di Sicilia Futura, che si formeranno nei comuni siciliani, faranno opera di informazione e confronto con i cittadini. Sarà questo, dunque, un grande momento di partecipazione democratica con particolare riguardo ai temi della Sicilia e alla necessità di collegare la riforma nazionale al profondo rinnovamento delle sue istituzioni autonomistiche”. Lo si legge in una nota della Segreteria regionale di Sicilia Futura.