Finanziaria, Governo Crocetta giù. I sindaci siciliani: "Stiamo fallendo"

Per governo e maggioranza in Sicilia si profila una debacle sul bilancio di previsione. Per quattro volte, ieri, il governo è andato sotto in aula: bocciato, con voto segreto, un emendamento tecnico dell’assessore all’Economia Alessandro Baccei che prevedeva la riclassificazione di capitoli di bilancio. In precedenza il governo era stato battuto su altri tre emendamenti e il presidente del Pd Alice Anselmo aveva chiesto il rinvio dell’aula ad oggi, richiesta ritirata dopo la convocazione di una riunione dei capigruppo da parte del presidente dell’Assemblea regionale siciliana Giovanni Ardizzone.

In precedenza l’Ars ha approvato il bilancio interno col voto contrario dei deputati del M5S e l’astensione di Giovanni Greco (Mpa), che ha presentato alcuni ordini del giorno che saranno apprezzati in Consiglio di presidenza.

La manovra ammonta a 143 milioni di euro, con tagli per 3 milioni rispetto all’anno scorso.

I SINDACI SICILIANI. “Nelle scorse settimane abbiamo, in più occasioni esposto, nelle sedi istituzionali competenti, le nostre preoccupazioni circa il paventato taglio delle risorse destinate ai comuni”. Lo ha detto Leoluca Orlando, presidente dell’Anci Sicilia, che aggiunge: “Questo è avvenuto in I Commissione Affari Istituzionali, in II Commissione Bilancio e, da ultimo, nell’incontro con il presidente dell’Ars, Giovanni Ardizzone, che ha condiviso pienamente i nostri timori. In tutti questi casi abbiamo consegnato un documento che contiene criticità mai smentite. Stiamo continuando a seguire, con grande preoccupazione, l’iter di approvazione in Aula della Legge di Stabilità regionale senza cogliere segnali incoraggianti”.
“I comuni siciliani vanno verso il fallimento. E non si tratta del solito allarme legato alla carenza di risorse finanziarie e poi rientrato a seguito di rimpinguamento dei capitoli. Stiamo assistendo, di fatto, alla distruzione completa del sistema degli enti locali con dati e numeri alla mano”. Questo il commento di Luca Cannata, vice presidente vicario dell’AnciSicilia con delega al Bilancio e alle Politiche Finanziarie, che continua: “L’azzeramento delle risorse del fondo relativo alle spese in conto capitale e il taglio del fondo delle Autonomie Locali, producono un ulteriore 25% in meno nei trasferimenti ai comuni. Questo, sommato all’aumento del fondo per i crediti di dubbia esigibilità (per il 2016 si attesta al 55% contro il 36% dell’anno scorso), al pareggio di bilancio rafforzato derivante dall’attuazione dell’armonizzazione contabile, alla Legge 243/2012 con in più l’invarianza della pressione fiscale come stabilito dalla Legge di Stabilità nazionale 2016, non può che provocare il default dei comuni che entro il 30 aprile dovranno chiudere i bilanci”.
“Inoltre – spiega Cannata – ammesso che ci sia qualche comune che riesca a pareggiare il bilancio, per farlo dovrà tagliare i servizi alla cittadinanza. Ciò rafforza le tesi del Presidente della Corte dei Conti che, nei giorni scorsi, ha evidenziato come il taglio delle risorse sui territori abbia provocato la soppressione di servizi e ridotto la qualità delle prestazioni offerte ai cittadini”.
“Ci aspettiamo – conclude il presidente Orlando – che il governo e il Parlamento regionale intervengano, anche attraverso il necessario dialogo con il governo nazionale, affinché si comprenda chiaramente l’insostenibilità del nuovo quadro finanziario e si introducano indispensabili correttivi. In caso contrario non si potranno che mettere in atto tutte le iniziative di protesta e di contestazione necessarie”.