Firmato l'accordo quadro triennale tra la Regione Siciliana e l'Ismett

Firmato oggi l’accordo quadro 2015/2017 tra la Regione siciliana, Upmc International  Holdings, Upmc Italy Srl, Arnas Civico e Irccs Ismett Srl. E’ il terzo accordo di programma che consolida il rapporto tra la Regione siciliana e Upmc e l’Ismett, nell’ambito della rete sanitaria regionale per garantire il mantenimento, la crescita e la differenziazione dei livelli di eccellenza di Ismett per potenziarne le priorità di ricerca clinica, tradizionale e le prospettive di internazionalizzazione a seguito del riconoscimento come istituto a carattere scientifico. L’accordo sarà accompagnato da un piano triennale che ne traccia le linee di sviluppo e di efficientamento con diffusione dei livelli di miglioramento anche  nel resto della rete sanitaria regionale. Dichiara il presidente della Regione Rosario Crocetta: “La firma di quest’accordo crea ulteriori premesse per la crescita e il rafforzamento del sistema sanitario regionale, nelle aree di alta specializzazione e dei trapianti con l’obiettivo della drastica riduzione dei cosiddetti viaggi della speranza. E’ un’opportunità anche per intessere ulteriori rapporti rivolti all’internazionalizzazione, a partire dalle aree del Mediterraneo favorendo l’attrattività dell’intero servizio sanitario regionale e lo slancio per la nascita di nuove occasioni di sviluppo economico della Regione”. 

Il budget annuale del centro d’eccellenza per i trapianti rimane quello stabilito dalla giunta, 93 milioni di euro a fronte dei 103 chiesti dagli americani. I posti letto crescono dagli 80 attuali ai 100. I 130 tra medici e amministrativi per ora alle dipendenze di Upmc Italy (la società partecipata da Pittsburgh) passano in blocco a Ismett, ma si “salvano” le 18 figure apicali e in staff alla direzione che restano alle dipendenze americane. Era proprio questo uno dei nodi caldi della partita: ad oggi la Regione corrisponde a Upmc circa 30 milioni. Dalle proiezioni fornite alla Regione, i 90 medici e i 40 amministrativi gravano per circa 17 milioni di euro. Il resto va proprio alle figure di vertice e al know how.