Fisco, ravvedimento operoso per chi fa tardi

L’avvicinarsi dell’estate porta con sé, oltre alle tanto attese vacanze, anche la costante necessità di dare sempre uno sguardo al calendario per tenere sotto controllo tutte le scadenze fiscali che si susseguono. Tasi, tari, dichiarazione dei redditi. È davvero faticoso stare dietro a tutte le incombenze che gravano sul contribuente e che, in buona parte, si concentrano proprio a ridosso della bella stagione.

Ravvedimento operoso, una mano per chi fa tardi

Può succedere, presi dal tran tran della vita quotidiana, di dimenticare una scadenza. La prima reazione è di panico assoluto, si aprono scenari davvero inquietanti nella nostra fantasia. Il ravvedimento operoso consente di tirare, seppure con qualche compromesso, un sospiro di sollievo e riportare alla normalità la situazione che credevamo definitivamente compromessa. Pegno da pagare: il pagamento di una piccola mora.

Tari e Tasi, un esempio concreto

Facciamo un esempio concreto. Lo scorso 16 giugno è scaduto il termine per il pagamento della prima rata sia della Tari che della Tasi. Secondo quanto previsto dall’ultima Legge di Stabilità, l’entrata in vigore della riforma del sistema sanzionatorio è stata anticipata al 1° gennaio 2016, era invece prevista per il 1° gennaio del prossimo anno. Cosa accade a chi ha dimenticato la scadenza? Con il ravvedimento operoso, le sanzioni previste per i ritardatari sono è ridotta, con la riforma, della metà la sanzione ordinaria del 2 per cento% al giorno, relativa al ritardo registrato nei primi 14 giorni successivi alla violazione. Lo stesso è possibile notare per la sanzione ordinaria del 30 per cento per i versamenti fatti con un ritardo non superiore a 90 giorni.

Calcolo del ravvedimento operoso

A quanto ammontano quindi le penali? Il calcolo del ravvedimento operoso, come ben spiega l’articolo che guidafisco.it dedica all’argomento, è strettamente collegato all’ammontare del ritardo. Il portale nato per semplificare la burocrazia e renderla sempre più intellegibile dal cittadino, offre un utile scadenzario da considerare un prontuario a portata di click per essere sempre aggiornati su scadenze e rate. Il sito, ad esempio, ricorda che nel mese di luglio le scadenze – cioè il termine per le comunicazioni, dichiarazioni o pagamenti tributari – sono davvero numerose. Prima tra tutti, la dichiarazione dei redditi che può avvenire quest’anno tramite modello 730 precompilato o ordinario. Da non dimenticare la scadenza modello Unico 2016, acconto e saldo sia dell’Ires che dell’Irpef. In entrambi i casi sono state prolungate le scadenze. In caso di mancato rispetto della scadenza, però, ricorda anche il portale, le violazioni possono essere sanate in maniera autonoma dal contribuente, attraverso l’istituto del ravvedimento operoso 2016. Uno strumento che, come già evidenziato, permette di sanare le eventuali mancanze nei confronti del Fisco italiano, a condizione che il contribuente  rispetti ed osservi le condizioni ed i requisiti di accesso al ravvedimento stesso.

Quando non è possibile avvalersi del ravvedimento operoso

In alcuni casi, infatti, il ravvedimento operoso non può essere applicato. Quando si verifica questa condizione? È presto detto con un esempio. In caso di mancato pagamento delle rate di Imu e Tasi, oltre che per la Tari, il ravvedimento operoso diventa impossibile da utilizzare una volta oltrepassato il termine per presentare la dichiarazione relativa all’anno nel corso del quale è stata commessa la violazione. In alcuni casi, è il Comune di residenza a poter stabilire, attraverso la sua potestà regolamentare, eventuali altre ipotesi di ravvedimento operoso.