Florovivaismo, sostegno tecnologico della ricerca alle imprese

CATANIA – Due Parchi, un solo obiettivo: sostenere la competitività della Sicilia nell’ambito della floricoltura e della botanica, incentivando la passione per il “verde” quale leva attrattiva per il settore ricettivo e culturale dell’Isola.

Il Parco Scientifico e Tecnologico (Pst) della Sicilia ha avviato una sinergia – concretizzata dalla firma di un protocollo d’intesa – con Radicepura, Parco Florovivaistico, Ricerca e Formazione, Centro Ricettivo, con sede a Giarre (Ct) e gestito da Botanica srl. A siglare la collaborazione il presidente del Pst Marco Romano e l’amministratore di Radicepura Mario Faro.

L’iniziativa nasce al fine di integrare le prerogative e le competenze dei due enti: da un lato l’innovazione, la ricerca e il trasferimento hi tech che distinguono il Parco scientifico, dall’altro la salvaguardia del patrimonio ambientale e la cultura del florivivaismo e del paesaggismo coltivate da Radicepura. L’impegno comune è quello di «agevolare le relazioni tra il sistema della ricerca e le imprese, creare un ambiente favorevole alla realizzazione di attività di studio e formazione ad alto valore aggiunto per la diffusione della biodiversità e del paesaggio eco-sostenibile» come si legge nel testo del protocollo.

In termini organizzativi ciò si traduce nella promozione congiunta di progetti strategici di elevato impatto per lo sviluppo e l’innovazione del sistema economico regionale; nell’intento di entrambi di mettere a disposizione servizi e piattaforme; nel favorire la fruizione di strumenti agevolativi presenti nella legislazione comunitaria, nazionale e regionale.

«La Sicilia è una terra con una chiara vocazione agrumicola e botanica – hanno sottolineato il presidente Romano e l’imprenditore Faro – ecco perché a questo filone di sviluppo è necessario dedicare risorse e professionalità per innescare processi virtuosi di valorizzazione del territorio. A sostegno della fase di produzione è importante che ci sia un monitoraggio e un’analisi dei bisogni tecnologici manifestati dalle imprese che operano nel comparto. Siamo quindi lieti di coinvolgere in questa operazione altri soggetti, sia pubblici che privati, per realizzare di azioni di cooperazione e progettare attività comuni».