Folco Quilici a favore del Ponte sullo Stretto: "Senza, resta un buco"

Folco Quilici torna a schierarsi a favore del Ponte sullo Stretto. il grande documentarista e scrittore romagnolo, 85 anni e mezzo, Medaglia d’oro ai benemeriti della cultura e dell’arte, grande protagonista in TV  su Rai 1 nella trasmissione di Duilio GiammariaPetrolio“. Parole di grande passione per l’opera che potrebbe unire Calabria e Sicilia, con il rammarico per lo stop imposto “per motivi politici” negli scorsi anni. Quilici conclude il suo intervento in studio con queste parole: ”un Ponte è un ponte, il ponte che non c’è è un buco in una comunicazione“. Qui il link alla trasmissione.

“Petrolio”  si è dedicato lunedì sera alle grandi imprese di costruzioni italiane ed alle opere che stanno realizzando in ogni parte del mondo. Focus sui ponti, dalla Scandinavia ai mari della Cina, a Hong Kong. E spazio, naturalmente, alla grande incompiuta, il Ponte sullo Stretto, per il quale sono stati chiamati due testimoni importanti, uno a favore, Folco Quilici, ed uno contrario, il docente Universitario del Politecnico di Milano, Marco Ponti.

E c’è stato un “siparietto” affidato al vignettista Vauro, il quale ha immaginato che a distanza di molti anni qualcuno in futuro cercasse le tracce del Ponte e ricevesse la seguente risposta: “Macché, non c’è niente, solo tangenti e mazzette”.

Mentre lo schermo indugiava sui 60 chilometri del Ponte di Hong Kong, e sulle “meraviglie” dei ponti scandinavi, Folco Quilici ha cercato di lanciare il suo appello a favore dell’opera. “Siamo stati cullati dal sogno di una città unica fra le due sponde, Messina e Reggio Calabria, e sullo spettacolo straordinario di un mare incomparabile, che lascia ammirare sullo sfondo l’Etna”, ha detto Quilici. L’opera, ha anche osservato, sarebbe uno straordinario “spot” per la grande impresa italiana, che conquista i mercati del mondo, ma non riesce a farsi apprezzare, come dovrebbe, nel suo Paese.

“Il capriccio politico di qualcuno – accusa Quilici – ha bloccato il progetto. “L’opposizione al Ponte è erede di tutti i ‘no’ che subiscono le grandi opere nel nostro Paese”, ha lamentato Quilici.