Fondi Ue in Sicilia. Per i beni culturali NON si utilizza l'80% delle somme a disposizione

Neanche il tempo di gioire per Palermo inserita nel Patrimonio Unesco, per gli investimenti con i programmi comunitari che l’assessore Purpura promette (70 milioni di euro) che arriva la doccia fredda. La Sicilia spende malissimo i fondi Ue. Addirittura per i beni culturali, per restare in tema, la Sicilia è incapace di spendere l’80% delle somme a disposizione.  E ciò avrà conseguenze gravi.

La prossima programmazione comunitaria per gli anni 2014/20 prevede infatti un taglio netto rispetto a quella precedente, proprio perché  ha visto inutilizzato quasi l’80 per cento dei fondi destinati alla cultura e al turismo. Solo 106 milioni su 709 disponibili, infatti, sono stati certificati, per una perfomance che è risultata la peggiore in assoluto tra tutte le programmazioni regionali. La notizia è stata ripresa attraverso una nota dal Movimento 5 Stelle, dopo una comunicazione da parte del dirigente generale del dipartimento Programmazione della Regione, Vincenzo Falgares nel corso di una recentissima audizione in commissione Bilancio all’Ars.

“Alla luce di questi ingiustificabili dati – afferma la deputata M5S Claudia La Rocca – pare che siano state ridotte all’osso le risorse per la prossima dotazione finanziaria. Tradotto in soldoni le risorse che verranno destinate agli obiettivi tematici 3 e 6, Beni Culturali e Turismo, varranno un totale di soli 210 milioni di euro circa. Inoltre pare ci sia stata anche la richiesta specifica di definire per i prossimi interventi aree identificate e non generiche. Questo si è tradotto nella scelta di dirottare le esigue risorse prevalentemente verso i siti grandi attrattori, ovvero quelli Unesco”.

Una prospettiva, questa, che preoccupa non poco il Movimento: “Cosa faranno – si chiede la deputata – gli altri comuni siciliani? Abbiamo chiesto se si stanno vagliando altre strade e pare ci sia la possibilità dell’utilizzo dei prossimi fondi Fsc (fondi di sviluppo e coesione) e Pac (piani di azione e coesione) per il periodo 2014/2020, anche se attualmente non ci sono certezze in merito”.

“Ci auguriamo – afferma il deputato M5S Giorgio Ciaccio – che questa scelta non sia determinata dalla volontà di blindare le poche risorse disponibili. In qualsiasi caso sembra ovvio che la Sicilia paga ancora una volta il prezzo di una gestione fallimentare e, come sempre, la colpa non sembra essere mai di nessuno”.

La programmazione 2014/20 del Po Fesr (piano operativo fondo europeo per lo sviluppo regionale) vale circa 4,5miliardi, la Commissione Europea dovrebbe approvare il programma entro il prossimo 10 Agosto, mentre i successivi 3-6 mesi verranno dedicati agli adempimenti necessari all’uscita dei bandi.