Fuori la criminalità dall’agricoltura siciliana. Sottoscritto un protocollo a Palermo

E’ stato sottoscritto questa mattina presso la sede dell’Ordine dei Giornalisti di Palermo il protocollo d’intesa tra l’Assessore Regionale dell’Agricoltura Nino Caleca ed il Vice presidente della Fondazione “Osservatorio sulla criminalità nell’agricoltura e sul sistema agroalimentare” Andrea Baldanza per estendere anche alle aziende agricole il rating di legalità di cui all’art. 5ter del decreto legge n.1 del 2012. Presente il Presidente della Coldiretti Alessandro Chiarelli ed il procuratore Leonardo Agueci.

La Regione Siciliana, che in materia di agricoltura e foreste ha legislazione esclusiva, ha chiesto all’Osservatorio – cui la Regione partecipa con un proprio componente e che si avvale di un comitato scientifico presieduto dal già procuratore Giancarlo Caselli – di proporre, entro 4 mesi dalla data di sottoscrizione, un elaborato recante modelli amministrativi o innovazioni normative che consentano alla Regione Siciliana di estendere anche alle aziende agricole il rating di legalità previsto dal decreto legge n.1 del 2012. La normativa vigente, infatti, oggi prevede l’applicazione del rating solo per le aziende con giro di affari superiore ai 2 milioni di euro lasciando fuori tutto il mondo agricolo dove è prevalente la piccola e media impresa e la proprietà è molto frazionata.

Sbaglia chi pensa che il comparto dell’agricoltura non sia tra gli interessi delle organizzazioni criminali – dichiara l’Assessore Nino Caleca. L’incidenza della criminalità organizzata e della mafia in tutti gli ambiti della produzione, della trasformazione, della distribuzione e del commercio dei prodotti agricoli è altissima e rischia di condizionare tutte le fasi della filiera. Proprio per questo – continua l’assessore Caleca – occorre trasferire anche nell’ambito agricolo le prassi già utilizzate per altri ambiti produttivi come l’edilizia e la grande industria. Chiederò al prof. Giovanni Pitruzzella, nella qualità di Presidente dell’Autorità Garante della concorrenza e del mercato – ha detto Caleca di introdurre l’applicazione del rating di legalità anche alle aziende che abbiano un giro di affari di 200 mila euro, prevedendo anche forme di incentivo per le imprese costituite da giovani. Occorre rivedere l’intero sistema delle tutele – ribadisce con forza l’Assessore Nino Caleca – perché neanche uno dei 2 miliardi e 300 milioni di euro che arriveranno in agricoltura in Sicilia nei prossimi sette anni con i fondi europei del PSR (Piano di Sviluppo Regionale) vada a finire nelle tasche della criminalità. Chiederò alla Commissione Regionale Antimafia di proporre in sede nazionale l’ampliamento della normativa antimafia e del 416bis anche per le frodi alimentari. Il crimine ha una precisa regia che stritola il sistema produttivo siciliano a partire dall’abigeato, tornato in forma preoccupante nel centro della Sicilia, ed arriva alle contraffazioni, alle alterazioni ed al controllo delle filiere. Lo Stato – conclude Caleca – deve assegnare la competenza per questi reati alla DDA (Direzione Distrettuale Antimafia) perché unica deve essere la regia nelle indagini rispetto a questo tipo di reati che soffocano la vita delle aziende e bloccano lo sviluppo economico della nostra terra”.